Lendl il vecchio eroe ci riprova
Lendl il vecchio eroe ci riprova Trascinato da un tifo incredibile, ha battuto in cinque set il giovane Stelle Lendl il vecchio eroe ci riprova Sogna il 10 successo a Wimbledon LONDRA DAL NOSTRO INVIATO Trascinati dall'entusiasmo, emozione in certe situazioni difficile da frenare, anche i canuti soci dell'Ali England Lawn Tennis and Coquet Club, che stavano impettiti proprio sotto la nostra tribuna, hanno cominciato a coprire di applausi il vecchio eroe. Facevano un tifo d'inferno, alla faccia delle etichette, urlavano e smaniavano, felici di poter esprimere in qualche modo la loro approvazione e persino la loro gioia, massi, se non proprio una sorta di complicità per i destini dell'uomo che soffrendo e lottando si preparava a vincere un'altra battaglia contro il tempo. Ivan Lendl aveva le guance tagliate da profonde ferite di tensione e fatica. Quando è in campo, anche prima, quando era più giovane e forte, il suo volto scarno si trasforma in una maschera tragica, in un teschio scavato dall'ansia. Il vecchio Ivan rispondeva al servizio e la volè di dritto del giovane Sandon finiva contro la rete. Era l'undicesimo gioco del quinto set, era il break che metteva fine di fatto all'incontro più drammatico della giornata. Poi Ivan andava alla battuta scatenando l'ovazione del pubblico. Non è stata una grande partita, se vogliamo vederla con gli occhi del critico, occhi troppo spesso ingannati dai freddi aspetti tecnici di quel che accade sul campo. Ci sono stati un sacco di errori, e Lendl in molte occasioni ha avuto troppa fretta, quasi che volesse chiudere alla svelta il punto, il che ci sembra un segno di stanchezza mentale, più che fisica, di difficoltà crescente nel mantenere la concentrazione. E Sandon Stelle, dall'altra parte della rete, faceva tutto bene ma niente benissimo, si capiva che soffriva l'avversario e il suo passato. Un match tutto sommato mediocre, anche se a tratti illuminato da antichi lampi, parliamo di Lendl, e sorretto dalla precisione e dalla potenza del servizio . A volte, però, più del colpo è importante quel che sta dietro, o dentro, al braccio che lo tira. Contano le motivazioni, le cariche psicologiche, le esperienze e anche le speranze e i sogni. Ivan Lendl, ieri sul campo numero uno, nel tardo pomeriggio, sotto un cielo coperto da innocui nuvoloni neri, da questo punto di vista era più ricco di Sandon Stolle, australiano, 22 anni il 13 luglio, lo stesso fisico secco e lungo del padre Fred, se non proprio la stessa arte. Il vecchio Ivan, 32 primavere alle spalle, 90 tornei vinti in 14 anni di carriera professionistica, di cui 8 nelle prove del Grande Slam, non ha mai avuto la gioia, e la fortuna, di celebrare il trionfo sull'erba sacra del tempio. E' arrivato due volte in fi- naie e due volte è stato sconfitto da Boris Becker e Pat Cash, però dentro di sé, in segreto, continua a coltivare il suo magico fiore. Non ci riuscirà neppure questa volta, temiamo, perché le battaglie contro il tempo si faranno sempre più dure e difficili, a cominciare da quella che dovrà affrontare lunedì prossimo negli ottavi contro Goran Ivanisevic. Il croato, con 22 ace e 44 servizi vincenti, ha scardinato anche le difese di Marc Rosset, altro energumeno della battuta. I due in realtà non hanno giocato, se per giocare si intende scambiare più di due colpi. Si sono limitati a spararsi addosso servizi violentissimi che spettinavano malamente l'erbetta tenera e rischiavano persino di aprire buche nel campo.. Ivanisevic ha vinto in tre set e ha promesso che la prossima volta, contro Lendl appunto, cercherà di fare 40 ace. Intanto cadono le teste di serie. Richard Krajicek (11) è stato eliminato dal francese Boetsch, Brad Gilbert (13) ha perso con l'australiano Masur e Alexander Volkov (15) ha ceduto davanti allo svedese Holm, 23 anni, proveniente dalle qualificazioni, che ha giocato con un buffo paio di calzettoni di lana, di quelli che usano i militari del suo Paese per difendersi dal freddo. Carlo Coscia A lato Lendl, che ha già 32 anni; sopra Ivanisevic, che lo affronterà lunedì negli ottavi di finale
Luoghi citati: Londra
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