Incredibile danesi über alles

Incredibile, danesi ùber alles Non avrebbero neanche dovuto andare in Svezia, eppure sono diventati (con merito) campioni d'Europa Incredibile, danesi ùber alles Due gol mettono ko la grande Germania GOETEBORG DAL NOSTRO INVIATO A questo punto non resta che inchinarsi e chiedere scusa. Campione d'Europa a spese della Germania, dopo aver eliminato Francia, Inghilterra e Olanda, la Danimarca dei miracoli, e delle favole, ci guarda dall'alto di un titolo che rappresenta una perla rara e costituirà, supponiamo, materia di riflessione, e di studio, per tutti coloro che venerano il calcio alla stregua di una scienza esatta. Da turisti in vacanza a primi della classe: il 30 maggio, quando l'Onu isolò la Jugoslavia, nessuno, a Copenaghen, poteva immaginare che la raccogliticcia armata del generale Richard Moeller-Nielsen avrebbe stravolto le gerarchie e riscritto, sulla pelle dei campioni d'Europa uscenti e dei campioni del Mondo in carica, pagine così ricche di pathos e, lasciatecelo dire, per quanto il termine sia abusato, di storia; No, là presunzione non c'entra nella resa dei tedeschi, anche se il gol di John Jensen giunge all'apice di un temerario arrembaggio di Vilfort alle caviglie di Brehme. I titoli, nel calcio, non vengono assegnati con il manuale Cencelli, in base a quello che bolle nelle pentole dei partiti di governo. Bisogna conquistarli, al contrario, e difenderli di volta in volta. La Danimarca sfida la Germania in campo aperto, trasformando la più improvvisata e rocambolesca spedizione del secolo in un'organizzazione quasi prussiana. Ci costa fatica restare appesi al filo di un equilibrio precario, e alla mercé di un linguaggio così arido come quello tattico. La grande Germania delle dieci finali patisce l'ardore di avversari indomiti. Si suole argomentare, ma solo per convenzione, che nella finale dovrebbero confluire gli insegnamenti maturati nel corso delle precedenti disfide. Se così fosse, perché giocarla? La Germania sa tutto della Danimarca, e viceversa. Ed ecco, allora, entrare in scena gli episodi, il cibo di cui è solito nutrirsi il calcio. Reuter risparmia Schmeichel, Jensen non perdona Illgner. I danesi rubano il contropiede ai campioni del Mondo e si regolano di conseguenza, illuminati da Brian Laudrup. Costretta a sbilanciarsi, la squadra di Vogts denuncia limiti sconsolanti. L'arma del cross diventa, a mano a mano che passano i minuti, l'unica parete alla quale aggrapparsi. L'officina danese non lascia nulla al caso. Lars Olsen, il libero, copre le imboscate che Kent Nielsen e Piechnik tendono a Klinsmann e Riedle. A destra, Sivebaek (poi Christiansen) e Vilfort bloccano i valichi: Brehme, Sammer (poi Doli), Haessler (quando c'è) restano intrappolati. A sinistra, stessi ingorghi: Christofte e Henrik Larsen si moltiplicano su Reuter e Haessler, ora un po' qui ora un po' là. Al centro, è il lucido Jensen a tenere a bada Effenberg, impacciato, e soverchiato, tanto da essere avvicendato con ... Thom. Vogts,. lui tiene Helmer libero, come sempre, e dà in pasto Laudrup a Buchwald e Povlsen a Kohler. Danimarca e Germania ci consegnano una ripresa vibrante, giocata quasi a una porta sola, ma che parata, Schmeichel, su Klinsmann, e che guizzi il piccolo Laudrup. Il tifo del pubblico è struggente, i danesi stravincono anche qui, alla grande, e se gli dei decidono dì affidare il biglietto per la gloria proprio a Vilfort, padre premuroso al capezzale della figlioletta malata, gladiatore implacabile sul prato dell'onore, noi troviamo che tutto ciò sia molto bello, molto giusto. Difesa e contropiede, più una freschezza atletica che ha dello spaventoso, se rapportata ai tempi della preparazione e agli uomini (il fiero Andersen, per esempio) lasciati sul campo: è il trionfo di un sogno. Restiamo ih attesa che i nostri stregoni, così sensibili a tabelle e diete se ne facciano una ragione: e, magari, ce la spieghino. Dimenticavamo: se Sacchi che ha vinto con Baresi, Gullit, Van Basten e Rijkaard è un dio, Moeller-Nielsen che cos'è? Roberto Bec cantini GERMANIA ILLGNER 5 REUTER 5 BREHME 5,5 KOHLER 6 HELMER 5 BUCHWALD 6 HAESSLER 6 SAMMER 6 (46' DOLL) 5,5 KLINSMANN 5 EFFENBERG 5 (80' THOM) sv RIEDLE 5 All.: VOGTS 5 0 DANIMARCA SCHMEICHEL 6,5 SIVEBAEK 6 (67' CHRISTIANSEN) 6 K. NIELSEN 6 OLSEN 6 PIECHNIK 6 CHRISTOFTE 6 JENSEN 7 VILFORT 7 POVLSEN 6 LARSEN 6 B. LAUDRUP 6 All.: M. NIELSEN 7 2 L'ALBO D*ORO ' ' 1960 URSS 1964 SPAGNA 1968 ITALIA 1972 GERMANIA OVEST 1976 CECOSLOVACCHIA 1980 GERMANIA OVEST 1984 FRANCIA 1988 OLANDA 1992 DANIMARCA Arbitro: GALLER (Svizzera) 6 Reti: 18' Jensen, 78' Vilfort. Spettatori: paganti 37.800. Ammoniti: 32' Piechnik, 34' Effenberg, 38' Haessler. 55' Reuter, 84' Doli, 88' Klinsmann. Jensen esulta dopo aver segnato il gol che porta in vantaggio la Danimarca