Palestina, nel sangue gli anticorpi dell'odio di Igor Man

Palestina, nel sangue gli anticorpi dell'odioDIARBO m GERUSALEMME Palestina, nel sangue gli anticorpi dell'odio / % Gaza che veramente JL JL.«sheol» (non un inferno ma l'Inferno) quattro palestinesi hanno ucciso a coltellate due israeliani. A Jenin, in Cisgiordania, c'è stato uno scontro a fuoco tra palestinesi e soldati di Sansone (o Ciliegia): reparti speciali col compito di prendere «vivi o morti» le pantere nere dell'Intifada. Due palestinesi ammazzati, un soldato ucciso, un altro ferito gravemente. I coloni più fanatici, quelli che Rabin definisce «parassiti», sono in agitazione; il generale Sharon proclama che «i veri patrioti» impediranno ai «nemici della patria» di svendere Eretz Israel. «C'è qualcuno che vuole sabotare la pace», è l'asciutto commento di Rabin. Certo, nessuno pensava, e tanto meno un vecchio cronista mediorientale, che la forte vittoria dei laburisti sconfiggesse come per magia la cultura dell'odio. Quindici anni di antistorico nazionalismo mistico hanno provocato l'Intifada che, a sua volta, ha partorito il fanatismo islamico, quell'Hamas del tanto peggio tanto meglio. -Avremo, e presto probabilmente, nuovo orrore ma la «geenna» di chi invece del latte di cammella beve il veleno dell'odio, alla fine sarà sconfitta dall'acqua lustrale della pace. Sappiamo dalla storia che dal grembo insanguinato della guerra è sempre nata la pace. Sappiamo che in Palestina, quella israeliana (libera), quella araba (occupata), aumentano giorno dopo giorno gli anticorpi dell'odio. Qualcuno scrisse che le elezioni sarebbero state «personalizzate» da Fuad Mohammcd Abul Amrein. E' un ragazzo di 19 anni, nato e cresciuto tra le fogne a cielo aperto del campo profughi di Nusseirat (Gaza), trascorreva le sue giornate in moschea. 11 24 di maggio ha preso un coltello dalla cucina, ha raggiunto Bat-Yam, alla periferia di Tel Aviv, e ha accoltellato a morte una ragazzina israeliana di 15 anni: Elena ^Ta^si Rapp. Gli israeliani, che applicano nei Territori un mix di leggi giordane e del mandato inglese, hanno ordinato che la casa di Fuad saltasse in aria. Il padre ha ricorso alla Corte Suprema («Non è una casa singola, ci abita altra gente che nulla ha a che spartire con mio figlio») ma non c'è stato niente da fare. «Il 14 di giugno alle 3 del mattino - cito un giornale israeliano -, gli artificieri hanno sistemato le cariche di dinamite nella casa. Quando la polvere e il fumo si sono dissipati, un civile è sceso da una jeep dell'esercito. Piangeva. Era il padre di Elena». A Gerusalemme, il 13 di maggio, un muratore palestinese di 17 anni, Adnan Alfandi, ha accoltellato ferendolo di striscio un ragazzino israeliano. Stava per essere linciato dalla folla quando una donna gli si è gettata addosso, coprendolo col suo corpo fino all'arrivo della polizia. La donna è una ortodossa, una prosperosa ebrea, madre di otto figli; i suoi genitori sono vittime dell'Olocausto. Bella Freund, è questo il suo nome, dice che allorché ha visto che volevano fare a pezzi il palestinese, «ho pensato che dovevo salvarlo. Anche lui avrà una madre che si sarebbe disperata se le avessero ucciso il figlio». E' piena di lividi, l'hanno presa a calci in testa, insultata, ma dice: «Quello che mi ha fatto più male è che gridassero "morte agli arabi". Nessuno si ricorda che i nazisti gridavano "morte agli ebrei"?». Quando verrà la pace in Palestina, forse avrà gli occhi di Bella Freund. «Beezrat ha-Shem», «Insh'Allah»: a Dio piacendo. Igor Man

Persone citate: Adnan Alfandi, Freund, Fuad Mohammcd, Rabin, Rapp, Sansone

Luoghi citati: Cisgiordania, Gaza, Gerusalemme, Gerusalemme Palestina, Jenin, Palestina, Tel Aviv