Biondi

Biondi li liberale Alfredo Biondi sto tra le sue priorità le riforme istituzionali ed elettorali. Tra esse, la più significativa (Milano docet) era l'elezione diretta del sindaco. I pattisti, di tutte le appartenenze politiche, non sono perciò tenuti a non accordare fiducia al governo, punto e basta. Quelli che, per ragioni politiche e partitiche, gliela negano (o gliela negheranno) non affievoliscono gli sforzi del «Patto». Esercitano soltanto una loro libera determinazione non esigendo, il «Patto», un atteggiamento «positivo», ma solo quello «negativo», nel caso che, nel programma del governo, fossero state trascurate e pretermesse le richieste dei «referendari». Alfredo Biondi Deputato pli CARO Direttore, quando si reclama «per il patto l'ora della verità», sarebbe bene che almeno la verità dell'informazione fosse completa, comprendendo la partecipazione liberale al «Patto» ed al suo ufficio di presidenza (di cui anche chi scrive fa parte). Con pretorile noncuranza «de minimis», l'articolo di Sorgi su «La Stampa» dimentica la mia presenza nella delegazione del «Patto» che si è recata da Amato. Non sarebbe nulla di male (e nemmeno di inconsueto) se la cosa non indicasse un'errata analisi della natura e dei fini del «Patto», che non è un partito. E' un impegno contratto fra soggetti politici diversi (liberali compresi). Il comune impegno assunto era ed è quello di non accordare fiducia, ad un governo che non avesse po¬ W Biondi «Siamo un patto non un partito»

Persone citate: Alfredo Biondi, Alfredo Biondi, Sorgi

Luoghi citati: Milano