Altro no all'elettrodotto Moncenisio-Piossasco

Altro no all'elettrodotto Moncenisio-Piossasco La Comunità Bassa Valsusa non vota compatta Altro no all'elettrodotto Moncenisio-Piossasco Si spacca la maggioranza della Comunità montana della Bassa Valle di Susa e Val Cenischia sul parere per la costruzione dell'elettrodotto da 380 Kw Grand Ile-Moncenisio-Piossasco. E' passato il no con il voto di 36 consiglieri contro i 20 favorey,o^^,re^.Uzaaizipne della struttura. Già nel dicembre del' 1990 la giunta della Comunità montana aveva votato un ordine del giorno esprimendo parere negativo per l'opera: l'altra sera, una fetta consistente della de, in maggioranza, ha optato per il sì. «Non possiamo rifiutare lo sviluppo tecnologico - ha motivato il voto a favore l'assessore Sandro Plano - e mettere a rischio i posti di lavoro delle Acciaierie Ferrerò». Prima del parere della Comunità montana, si erano già espressi per il no tredici Consigli comunali di centri interessati al passaggio dell'elettrodotto da Moncenisio a Villarfocchiardo: solo due Comuni (Novalesa e Borgone) hanno deliberato a favore dell'elettrodotto dell'Enel. Unanime parere negativo hanno. espresso^anche,. tji$t|J[ Comuni deìfa Val Sangone: in Regione è stata inviata anche una petizione per il «no» con 7000 firme. Romano Perino, sindaco democristiano di Mompantero, uno dei Comuni interessati dal passaggio dell'elettrodotto, ha duramente motivato il no annunciando il suo abbandono del gruppo de di maggioranza e accusando il presidente Luciano Frigeri di «aver ignorato su questo problema le autonomie locali per voler favorire gli industriali, l'Enel e le lobbies nucleari».

Persone citate: Luciano Frigeri, Romano Perino, Sandro Plano

Luoghi citati: Borgone, Mompantero, Moncenisio, Novalesa, Piossasco, Villarfocchiardo