Rapinavano i ragazzini ridendo

Rapinavano i ragazzini ridendo Presi tre giovani in centro, avevano ideato una nuova tecnica per non dare nell'occhio Rapinavano i ragazzini ridendo La vittima: nessuno capiva, che paura ' Li hanno arrestati per rapina, sono stati fermati mentre derubavano un minorenne, 16 anni non ancora compiuti, in via Teofilo Rossi davanti alla Rinascente. Tre ragazzi: 19, 18 e 16 anni. Due sono pregiudicati, furti, scippi. Uno, quello incensurato, ha detto: «Era solo una scommessa, volevano capire se sono un duro». Ancora una storia di violenze per le vie della città, due passi da via Roma, proprio dietro piazza San Carlo. Lunedì pomeriggio, le 17,30. Una pattuglia della polizia giudiziaria del 10 distretto di polizia è in servizio per le vie del centro. Sono due agenti e il dottor Giuseppe Petronio. Raccontano: «In piazza San Carlo abbiamo visto tre ragazzini che avvicinavano due coetanei. Un breve parlottare, poi se ne sono andati». Mezz'ora dopo i tre erano in via Teofilo Rossi. Due erano seduti su un muretto, un terzo camminava tra i passanti. Quella loro disposizione ha insospettito gli agenti. Era la tecnica descritta in rapine compiute in quella via: con una scusa la vit¬ tima veniva fermata, poi circondata da due o tre in attesa sul muricciolo. Luca P. ha 15 anni, abita in Barriera Milano. Lunedì pomeriggio era in centro per fare delle compere: un libro e due dischi da regalare alla mamma, per il compleanno. Racconta: «Davanti alla Rinascente sono stato avvicinato da un ragazzo. Rideva, mi ha abbracciato. Voleva dei soldi. Ho cercato di liberarmi. Lui continuava a ridere, mi dava delle pacche sulle spalle, spingendomi verso il muro. Mi hanno circondato. Erano in tre, tutti ridevano. Uno mi ha strappato la catenina d'oro, un altro mi ha chiesto il portafogli e i documenti. Avevo paura. Ero tra tante persone, ma tutti passavano e guardavano altrove; pensavano fossimo amici e scherzassimo». A pochi metri c'erano il dottor Petronio e i suoi uomini. Sono intervenuti mentre Luca stava consegnando il portafogli agli aggressori. Tre ragazzi: Vincenzo Corapi, 19 anni, via Pacini 5; Christian Calvo, 18 anni, via delle Primule 14, e Massimiliano I., 16 anni. Si sono difesi: «E' un nostro amico». Luca ha cercato protezione tra i poliziotti poi: «Non li ho mai visti, mi hanno derubato, volevano i soldi». Pregiudicati Corapi e Massimiliano. La mamma di Corapi: «Non ne voglio più sapere». Quella di Massimiliano: «Non sappiamo cosa fare, non ci ascolta. Siamo pugliesi, abbiamo altri 3 figli, mio marito lavora, lattoniere. Massimiliano lunedì è uscito, ha detto che faceva due passi». Sarebbe il capo della banda. Christian Calvo è incensurato. Il papà, Giovanni, lavora alla Fiat, operaio da 23 anni. Racconta: «Christian ha studiato, le medie, poi l'istituto professionale. Voleva diventare disegnatore meccanico. Ha interrotto gli studi. Cerca un lavoro, è sfiduciato, non lo trova. Dopo il suo arresto gli abbiamo parlato. Per sapere, per capire. Ci ha parlato di uno scherzo, una scommessa, fatta con gli altri, forse per provare che era grande. Oggi è San Giovanni: una brutta festa con un figlio in carcere». [e. mas.] ' Christian Calvo, 18 anni (foto a sinistra) e Vincenzo Corapi, 19 anni, arrestati dalla polizia

Persone citate: Christian Calvo, Corapi, Giuseppe Petronio, Massimiliano I., Vincenzo Corapi

Luoghi citati: Milano