Italia a Saragozza (grazie a Israele)

Italia a Saragozza (grazie a Israele) Basket, gli azzurri si riscattano con la Polonia Italia a Saragozza (grazie a Israele) GBANADA DAL NOSTRO INVIATO Polonia travolta, dopo che ci era toccato mettere il nostro destino nelle mani di Israele, da noi già sconfitta per 20 punti. Un altro Italia-Francia, però, sugli spalti: azzurri a tifare Israele, transalpini a sperare che la Lettonia regalasse loro primato e qualificazione a Saragozza. Fuori dal parquet, siamo più forti: abbiamo vinto. Cioè ha vinto l'orgoglio di Jamchy & C. che, a dispetto di un premio federale ali insegna del tradizionale senso del risparmio israeliano, hanno voluto entrare tra le top-8 d'Europa, pur faticando per domare i lettoni. A questo punto i giochi sembrano fatti. A parità di classifica, la differenza canestri dice che Italia e Israele andranno al girone finale di Saragozza e la Francia tornerà a casa: impensabile che Israele perda con le cenerentole Svizzera e Albania. Soltanto noi potremmo buttare tutto alle ortiche, perdendo domani (oggi riposiamo) l'ultimo confronto, con la Lettonia. Ma rifiutiamo un'ipotesi del genere: bravi sì, i lettoni, ma con uomini contati, costretti a tenere ritmi bassi, a difendere con troppa prudenza per essere competitivi. E così hanno perso con Israele. Un risultato che ha riportato un po' di serenità nel clan azzurro, turbato dalle sferzate di Rubini contro allenatori e giocatori italiani. Una polemica costruita dal «Principe», sempre abile a creare bersagli alternativi per togliere i tecnici azzurri dal mirino delle critiche. C'è riuscito, pur mettendo in imbarazzo proprio i due assistenti del et, Zorzi (tecnico di Napoli) e Messina (coach della Knorr Bologna), tirati in causa dalle genenche accuse alla categoria e costretti a mostrar solidarietà ai colleghi. Più navigato, Zorzi si è barcamenato tra un «Rubini parla per eccesso, a causa del suo amore viscerale per la Nazionale» e ricordi dei bei tempi andati: un colpo al cerchio azzurro e un colpo alla botte dei club che devono fare show e risultati e, so- prattutto, tirano fuori bei soldoni. Apparentemente più seccato Messina: «Non mi pare fosse il momento per esprimere certe opinioni. Sarebbe meglio giocare, e discutere poi. Ma non è colpa dei giocatori se il mondo è cambiato: l'allenatore può solo cercare di far loro scoprire i veri valori morali. Rubini vuole lo straniero anche nei campionati minori? Mah, si metta d'accordo con Gamba che vorrebbe un solo straniero anziché due in A». E i giocatori? Dalla secca replica cu Costa («Forse non sono un campione, ma se non gli vado bene lo dica chiaro e mi lasci a casa») alla contestazione di Rusconi («Lo dice per caricarci, ma non è il modo giusto attraverso i giornali») e alla frecciata di Gentile («Non ci sono stelle, qui, ma 12 campioni sì, e non è giusto ricordarsene solo se si vince»). Ieri comunque si è vinto, anche se la Nazionale ha pei so una bella occasione per far notizia in positivo, concedendo a Riva il nuovo primato di segnature in azzurro. E chi chiede amore per la squadra azzurra, fa poi ben poco " per accamparselo. Anto- ' nello ci aveva trascinati di fòrza nel primo tempo, quando la Polonia ci aveva costretti a inseguire: dopo gli 8 punti iniziati di Rusconi, solo il ritrovato Nembo Kid era capace di cercare con successo la via del canestro. Firmava il pareggio a quota 20 e subito dopo il primo vantaggio. Chiudeva il tempo con 24 punti, ben lanciato verso quella quotarecord 46 che proprio lui stabilì nell'87 contro la Svizzera. Ma al 28'51", con Riva già a 37 e l'Italia a spasso (74-52), il et lo richiamava in panchina. Addio primato. Perché? «Perché nessuno se ne era accorto», la risposta. Detto del convincente Rusconi, perdoniamo qualche errore a Bosa, appena diventato padre per la seconda volta. Se aveva la testa altrove è scusato. Guido Ercole

Persone citate: Basket, Gamba, Guido Ercole, Riva, Rubini, Zorzi