Ross Perot: per fermarmi Bush usa metodi da nazista di Franco Pantarelli
Ross Perot: per fermarmi Bush usa metodi da nazista Prima conferenza stampa: «Non ho spiato i figli del Presidente. Il programma? Non è ancora pronto» Ross Perot: per fermarmi Bush usa metodi da nazista NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Eccolo Ross Perot, il non-ancora-candidato alla Casa Bianca, finalmente in pasto ai giornalisti. Dopo un'entusiastica adunata ad Annapolis, la capitale del Maryland che ospita l'Accademia della Marina in cui si diplomò, si è presentato nella prima vera conferenza stampa pronto a «rispondere a tutte le vostre domande». I giornalisti lo hanno preso in parola e si sono letteralmente lanciati su di lui, tanto che a un certo punto, pur ostentando una notevole padronanza della situazione, lo stesso Perot se n'è uscito con un «qui le cose stanno andando fuori controllo». Ma proprio quegli stessi giornalisti che per settimane avevano rimproverato a Perot di non parlare dei «problemi», di non dire che cosa farebbe alla Casa Bianca, nel momento in cui hanno avuto l'occasione di costringerlo a dire cose concrete hanno preferito soffermarsi soprattutto sul problema del momento: quello delle indagini su George Bush, le sue attività finanziarie, l'operato dei suoi figli, cui lui si sarebbe dedicato per anni, secondo le rivelazioni uscite sul «Washington Post». Gli orari, ieri sera, imponevano di limitare questo resoconto alle prime battute della conferenza stampa, ma poche ore prima Ross Perot era apparso sul programma mattutino della NBC, e mettendo insieme queste due «performances» era possibile tutto sommato fornire una traccia del tanto perseguito - e per molti versi ancora misterioso - «Perot pensiero». Allora, signor Perot, lei ha investigato o no sul Presidente George Bush e sui suoi familiari? No. Questa è una montatura della campagna di George Bush. Il capo della propaganda di Hitler sarebbe fiero di quello che loro stanno facendo. Intende dire che ciò che è stato scritto sulle sue indagini è falso? Intendo dire che non passo il mio tempo a indagare sulla gente. Questa è l'immagine che loro stanno cercando di creare. Loro chi? Come loro chi? Quel gruppo che agisce nel Partito repubblicano chiamato «Opposition Research» ma noto anche come il «gruppo degli sporchi trucchi». Per tre mesi hanno hanno cercato di costruirmi addosso un'immagine e adesso ritengono di averla trovata. L'unica consolazione è che questa cosa finirà per ritorcersi contro di loro. Ma lei non ha mai indagato su nessuno? Nella mia carriera sono ricorso 2 o 3 volte a detective, e sempre per scoprire furti. La mia esperienza in questo campo è come un granello di sabbia di fronte alla spiaggia delle indagini che su di me sta facendo il «gruppo degli sporchi trucchi» repubblicano. Hanno indagato perfino su mia madre. La loro azione è tanto sciocca e ridicola quanto incostistente rispetto ai problemi del Paese. Ma insomma lei ha indagato o no sui figli di Bush? Mai. Non ho speso un minuto, non ho speso un secondo e non ho speso un centesimo. Ho semplicemente avuto delle non richieste informazioni su di loro. Le ho passate all'allora vice presidente e non me ne sono più occupato. Questa è tutta la storia. (Poco prima sulla Nbc Perot aveva letto una lettera di Bush in cui lo ringraziava, cosa che ieri aveva già indotto gli uomini del presidente ad attenuare i loro attacchi). Qual è il suo piano economico? Non l'ho ancora messo a punto del tutto, ma dopotutto neanche Bush, che è già presidente, ce l'ha. Sui diritti civili che dice? Che tutti sono americani, a prescindere dal colore della pelle. Il mio primo socio, in anni lontani, era un nero. Bisogna guardare alle persone, non al gruppo etnico cui appartengono. Franco Pantarelli Ross Perot circondato da un gruppo di sostenitori Il miliardario che aspira alla Casa Bianca ha rivolto pesanti accuse al presidente George Bush
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