«Topless è prostituzione»

«Topless è prostituzione» Bolzano, nuova crociata dell'ex consigliere Benedikter «Topless è prostituzione» // sudtirolese accusò Alba Panetti Nel mirino anche le cartoline sexy BOLZANO. Il suo modello è probabilmente Vincenzo Saimeri, il pretore antisesso che nell'estate del 1971 denunciò una turista danese che passeggiava per Palermo in «hot pants», o forse il procuratore dell'Aquila Massimo Donato Bartolomei, che faceva sequestrare in tutta Italia film e libri a contenuto sessuale. Lui è Armin Benedikter, che con i primi raggi di pallido sole rida fiato alle trombe di una personale campagna moralizzatrice. Dopo i manifesti pubblicitari, a suo dire «spinti», ora è la volta dei seni nudi esposti al sole per la tintarella. «L'abbronzarsi in topless è una forma di prostituzione pubblica», sostiene Armin Benedikter, studente universitario in legge, figlio del più noto Alfons Benedikter (ex braccio destro di Silvius Magnagno nella Svp, prima di passare nell'oltranzista Union fur Sudtiroler), autoproclamatosi «crociato» contro il degrado morale e l'indecenza generale. Sotto Pasqua si era trovato un piccolo spazio di pubblicità perché, armato di una bomboletta di spray nero, aveva rivestito con rapidi getti di vernice cosce e seno di Alba Parietti, che dai cartelloni delle stazioni di servizio della IP invitava gli italiani a ritirare le schedine per il Tredicione. Poi si era autodenunciato e aveva avuto come risultato un po' di notorietà e una secca replica della Parietti: «Quel signore o è un malato di mente o è un ciarlatano. Se è malato posso consigliargli uno psichiatra perché ha bisogno urgente di cure. Se è un cialtrone che punta a sfruttare la mia popolarità per farsi un nome, lo sputtanerò pubblicamente». Passato il momentaneo clamore, ora il giovane Armin, ex consigliere comunale di Appiano sempre nella lista del padre, cerca nuovamente le luci della ribalta con altre battaglie a favore della propria concezione di morale, nella linea dell'ultraconservazione e della fedeltà alla tradizione tirolese più rigidamente clericale. Il proclama contro il topless l'ha stilato in una severa lettera inviata al sindaco di Caldaro, località balneare a una quindicina di km da Bolzano, dove, in riva all'omonimo lago, si radunano molte altoatesine che si crogiolano al sole a seno nudo: non solo l'abbronzarsi senza reggiseno è una forma di prostituzione, ma il punto culturale più basso. Ma il giovane Benedikter non si è fermato e non contento di un bersaglio come il monikini, ne ha trovato subito un altro: le «criminali cartoline sexy», dove prosperose, un po' svestite ragazzone sorridenti fanno propaganda a Caldaro e al suo clima, cartoline messe in vendita dallo stesso Comune. Rivolgendosi al sindaco del paese, Armin non solo lo rimprovera, ma lancia anche un appello piuttosto misterioso: «Quale primo cittadino, lei è obbligato a garantire l'ordine, perché Dio non guarderà senza reagire questi avvenimenti criminali». E per dimostrare che faceva sul serio Armin Benedikter ha recapitato la sua lettera alla questura di Bolzano: secondo lui il prendere sole a seno nudo e smerciare cartoline sexy sono reati perseguibili penalmente. Se non basterà la denuncia il giovane potrebbe anche inscenare una manifestazione contro il monokini. [p. q.] Questa volta nel mirino di Benedikter sono finite le donne in topless

Luoghi citati: Bolzano, Caldaro, Italia, Palermo