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Mandela e De Klerk è rottura Altri 12 morti Mandela e De Klerk è rottura JOHANNESBURG. L'African National Congress ha annullato all'ultimo minuto l'odierna tornata di colloqui multilaterali fra bianchi e neri: il presidente sudafricano De Klerk, partito l'altro ieri per la Spagna, ha deciso di rientrare in patria in anticipo, per fronteggiare una crisi che si fa sempre più grave. Esplodono ancora le township nere: altri dodici morti negli scontri tra zulù e Anc. L'organizzazione di Mandela accusa il governo: ha un piano segreto per boicottare l'avvento della democrazia reale, d'accordo con l'Inkhata, il partito zulù. Il ministro degli Esteri Pik Botha ha riferito che il governo ha chiesto una riunione urgente con l'Anc, con l'obiettivo di appianare i contrasti; ieri Nelson Mandela aveva annunciato la sospensione del dialogo con i bianchi, accusando il governo di Pretoria di essere responsabile del massacro della township di Boipatong, costato la vita a più di 40 persone. Mandela aveva però affermato che l'Anc avrebbe continuato a partecipare ai colloqui multilaterali, che coinvolgono 19 parti; oggi, invece, l'organizzazione ha dato forfait e ha indetto per domani una riunione dei propri vertici per decidere il da farsi. Il dialogo fra le parti sociali si era arenato nel maggio scorso, quando governo e Anc non erano riusciti ad accordarsi sul testo della nuova Costituzione: «Non posso più spiegare al nostro popolo perché continuiamo a dialogare con il regime che lo massacra», aveva affermato ieri Mandela. Il massacro della settimana scorsa è stato secondo l'Anc una operazione condotta dalla fazione nera degli Zulù Inkatha, da sempre avversaria dell'Anc, con l'appoggio della polizia; Mandela ha dichiarato che «il processo negoziale è ormai a pezzi» e si è detto convinto che il metodo imposto da De Klerk non potrà che avere conseguenze sanguinose. L'Anc minaccia: la strage di Boipatong rischia di compromettere la stessa presenza a Barcellona degli atleti sudafricani, [e. st.]