Incisioni di Callot, i gioielli di Fabergé La figura del poeta secondo Gustave Moreau

Incisioni di Callot, i gioielli di Fabergé La figura del poeta secondo Gustave Moreau SCEGLIENDO TRA LE MOSTRE Incisioni di Callot, i gioielli di Fabergé La figura del poeta secondo Gustave Moreau GENOVA Per gli Zar Palazzo Andrea Doria. Fabergé e l'arte orafa alla corte degli Zar (fino al 15 agosto). Questa collezione corrisponde, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, alla formazione di una scuola nazionale di arte orafa ed argentiera, e al sorgere di uno «stile russo» caratterizzato da una contaminazione tra l'arte popolare e le tradizioni russe antiche, la scultura, la grafica, l'Art Nouveau. Lavoro eseguito con particolare felicità soprattutto da un noto gioielliere come Fabergé. Sono esposte straordinarie «icone», scatole smaltate, servizi da tè e da caffè, piatti, vasi, orologi, corone, croci. Catalogo Edizioni Colombo, a cura di Fabio Ciofi degli Atti. SPOLETO Trionfo del poeta Palazzo Racani Arroni. Gustave Moreau. L'elogio del Poeta (dal 26 giugno al 6 settembre). Mostra di grande interesse quella di Moreau (Parigi 1826-98) che comprende ben 90 opere (olii, acquerelli, disegni), del maestro del Simbolismo. Le opere esposte sono legate al tema del Poeta, personaggio spesso rappresentato dal maestro con la lira fra le braccia («Tirteo», «La musa ed Esiodo», «Orfeo»): una figura portante del mondo fantastico di Moreau, le cui opere piacevano anche ai poeti parnassiani e a Proust. La sua opera ha svolto anche una notevole funzione ispiratrice nei confronti de) Surrealismo e di Breton. A cura di Bruno Mantura e Geneviève Lacambre. MATERA Scultori in Francia Chiese Rupestri Madonna delle Virtù e S. Nicola dei Greci. Scultura in Francia (fino al 18 ottobre). Nell'ambito della III Biennale Internazionale di Scultura contemporanea di Matera, è organizzata una mostra che tiene in considerazione i contributi originali di diverse generazioni di quegli artisti che, trasferitisi a Parigi da altri Paesi, hanno contribuito a influenzare la scultura francese. Gli artisti scelti sono Signori, Larderà, Gilioli, Licia Penalba, Chavigner, Amado, Quentin, Hiquily, Nasaka, Voisin, Merkado, Grand. Catalogo Edizioni Cometa, a cura di Giuseppe Appella e Jean-Clarence Lambert. ROMA Alla calcografìa Calcografia Nazionale. Le incisioni di Jacques Callot nelle collezioni italiane (fino al 19 luglio). Dopo esperienze nell'ambiente manieristico di Bellange e D. Crocq, l'incisore francese (Nancy 1592-1625) si trasferì presto in Italia (a Roma nel 1609, a Firenze nel 1612) dove trovò influssi decisivi per la sua formazione, perfezionò la tecnica al bulino copiando manieristi italiani e fiamminghi, e si cimentò nell'acquaforte. Oltre alle incisioni dedicate a feste e balli di corte, che eseguì per Cosimo II de Medici, arrivò a prediligere gli aspetti quotidiani e pittoreschi del suo tempo. Catalogo Mazzotta. Altre mostre Viterbo. Sala Gatti. Eduardo Palumbo. Verso il post-astratto (fino al 5 luglio). La rassegna è costituita da 30 opere, soprattutto acrilici su tela, eseguite tra il 1991-92. Testimoniano gli sviluppi recenti dell'artista napoletano, che lavora ad una sorta di «espressionismo astratto» e sotto certi versi ricorda anche il futurismo dinamico del primo Balla. Testi in catalogo di Ferruccio Ulivi e Ernesto D'Orsi. Repubblica di San Marino: Chiesa Sant'Anna e Centro Tonelli. Castelli in aria (fino al 3 luglio). Una collettiva di artisti di varia tendenza che lavorano su un'idea di immaginario fantastico e fiabesco. Espongono Bartolini, Gasperoni, Lisanti, Montesano, Ontani, Ratti, Renda. Scritto in catalogo: Laura Cherubini. Napoli. Lucio Amelio. La commedia dell'arte. Sergio Fermariello (fino al 6 luglio). Il giovane artista napoletano presenta opere, su acciaio e su tela, in cui emergono le sue scritture- calligrammi, che sembrano affiorare dalle origini dei tempi come i disegni della Caverna di Lescaut. Verona. Studio Rossi. Agostino Bonalumi - opere 1965-1990 (fino al 6 luglio). Bonalumi, uno dei protagonisti dell'arte italiana che ha lavorato sulla superficie del quadro, presenta a Verona un'antologica di opere che evidenziano le sue peculiari estro flessioni della tela in modo da generare una vibrazione e una plasticità cromatica di grande impatto visivo. Testo: Luigi Meneghelli. Roma. Galleria Giulia. Silvano Girardello (fino al 30 luglio). Questa personale, dedicata a Francesco Vincitorio, il quale «ha voluto che questi quadri si vedessero a Roma», è incentrata su un lavoro di citazione, o di isolamento dell'icona all'interno della tela, del quadro nel quadro. Testi di Enrico Mascelloni e Luigi Meneghelli. Torino. Centro Culturale Francese. Opere bianche di Ezio Gribaudo (fino al 10 luglio). Artista, editore, collezionista, Gribaudo presenta i suoi «logogrifi»: dei ready-made, immagini ritrovate in tipografia, vecchi cliché, dai quali 1 autore ricava «collage», che diventano poi le incisioni, in negativo, bianco su bianco, ormai note ovunque. Testo di Vittorio Sgarbi. Marisa Vescovo Una teiera della collezione Fabergé (Mosca 1890). Qui accanto: «Bianco 1974» di Agostino Bonalumi