Se la geometria nasce da utopie

Se la geometria nasce da utopie Retrospettiva di Mario Luigi Bonello Se la geometria nasce da utopie Si deve allo Studio «Quantica» (via San Francesco da Paola 10 bis, sino al 26 giugno) la retrospettiva di Mario Luigi Bonello (Torino 1934-1982). Prematuramente scomparso, Bonello, da un esordio in chiave espressionista e dalla fequentazione di Scroppo, aveva acquisito certe valenze spaziali (legate ad una sorta di raggismo cromatico). S'era poi indirizzato verso un'arte razionalmente perseguita, a fianco di Giorgio Nelva e del compianto Renaldo Nuzzolese, con il «Gruppo sperimentale d'Arte» di Torino e l'operativo «Ti.zero». Nel decennale della sua scomparsa la mostra ne ripercorre l'iter, sul versante di un'arte «ottica» e «geometrico-strutturale», poi «minimale»; al di là delle quali in Bonello s'è manifestato un nuovo interesse per l'ambiente: un «habitat» ch'egli avrebbe voluto decisamente «a misura d'uomo». All'artista, Bonello venne quindi rivendicando un ruolo di «consulente plastico-visivo». Ed è in questa prospettiva che, nei suoi lavori, forme e colori poterono assumere la portata d'una sperimentazione in vista ormai di un'arte totale: frutto di un'utopia, forse, ma insieme delle generosità del suo pensiero creativo. Nei dipinti di Piera Prandi (da Fògola, piazza Carlo Felice 19, sino al 30 giugno) predomina l'acquerello: con qualche tempera e, più raro, l'acrilico. Forse perché alle sue visioni di fondi marini e alle colorite sue nebulose, allo stemperarsi nell'aria di qualche petalo blu o rosso, giovano maggiormente le luci filtrate: ma senza onirici ammorbidimenti, senza compiaciuti abbandoni letterari. Da «Medusa» a «Mare» il colore si risolve in una serie di immagini in cui protagonista è, la luce. Questa può acquistare intensità in «Temporale», ma soprattutto volge le suggestioni di un'atmosfera in un più preciso «fatto» pittorico. La portata del richiamo esercitato dalla natura si traduce, insomma, nel bisogno dell'artista di dare alle sue sensazioni visive il senso di un'espressione creativa. [ari. dra.] Una «struttura» di Bonello

Persone citate: Bonello, Giorgio Nelva, Mario Luigi Bonello, Piera Prandi, Renaldo Nuzzolese, Scroppo

Luoghi citati: Torino