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Cultura, Ivrea al verde Troppi debiti Cultura, Ivrea al verde E' rimasto senza una lira l'assessorato alla cultura al Comune di Ivrea. Tutta colpa del disavanzo di bilancio (è di 379 milioni) che ha determinato drastici tagli per le iniziative culturali, già da tempo ridimensionate. Dai 132 milioni del '90 si è passati ai 60 dell'anno scorso, per arrivare ai 30 milioni di quest'anno utilizzati esclusivamente per pagare i debiti. Piovono critiche sull'assessore pds Graziano Cimadom, da parte delle associazioni giovanili, costrette a fare a meno dei contributi per le loro iniziative. E' il caso della Cooperativa Rosse Torri, promotrice della rassegna «Ivreaestate», quest'anno organizzata in proprio fra mille difficoltà, e dell'associazione «Senzafiltro», che ha dovuto scegliere un'altra sede per l'ormai celebre festival rock di settembre. Delle carenze, finanziarie e non, di questo assessorato si lamentano anche i responsabili della Fondazione Teatro Nuovo di Torino, che in base ad una convenzione con il Comune gestisce la scuola di danza e recitazione: «Non abbiamo ancora avuto una sede adeguata per la nostra attività, che continuiamo a svolgere tra non pochi disagi presso la palestra comunale» sostiene la direttrice artistica della scuola, Carla Perotti. L'assessore Cimadom si difende rilanciando il progetto del Teatro Giacosa, che da sette anni è chiuso per restauri: «Senza il teatro non si possono ottenere contributi e di conseguenza programmare iniziative». In passato, per i suoi predecessori (l'assessorato alla cultura è sempre stato gestito da esponenti pei) la situazione non è mai stata così drammatica. Fiorenzo Grijuela nel decennio '75-85 e Franco Pintus fino al 1990, ricordano un maggiore interesse da parte di enti superiori, Provincia e Regione, «anche se dalla collaborazione fra Comune e privati sono nate numerose iniziative». Oggi invece la città di Adriano Olivetti sembra avviata ad un lento processo di decadenza culturale.