Doccia fredda per i soci Perrier di Gabriella Bosco

Doccia fredda per i soci Perrier Il presidente Vincent lamenta i tempi lunghi delle decisioni Cee: «Siamo paralizzati» Doccia fredda per i soci Perrier Il consiglio «congela» a fmìfranchi il dividendo '91 PARIGI NOSTRO SERVIZIO Bolle amare per Perrier. O meglio, congelate. Il presidente del gruppo Jacques Vincent ha annunciato che per l'esercizio 1991 il dividendo unitario sarà limitato all'acconto di 13 franchi netti versato il 25 luglio '91, contro la proposta che aveva avanzato in maggio il consiglio d'amministrazione, di distribuire un dividendo netto di 23 franchi, pari cioè a quello del '90. Venerdì, in una conferenza stampa tenuta dopo l'assemblea degli azionisti, Vincent ha annunciato che la situazione per la società principe delle acque minerali è in stallo e non pare destinata a sbloccarsi fino a fine luglio. Non prima di allora, la Commissione Cee per la concorrenza emetterà il suo verdetto sull'Opa con cui Nestlé ha preso il controllo della Perrier. L'indagine per stabilire se è stata condotta in conformità ai diritti della concorrenza si prolunga, e «in attesa della decisione di Bruxelles, il gruppo è in stato di pa- ralisi». Vincent ha lamentato le conseguenze di tanto indugio: «E' evidente che l'attuale vuoto è pericoloso per tutti, naturalmente anche per Nestlé. Solo Bruxelles può dire se Nestlé conserverà i suoi diritti di voto. Per ora, siamo tutti nell'incertezza. Io per primo». In caso di verdetto favorevole, il gruppo si troverà a detenere il 22% del mercato comunitario delle acque minerali, e il 40% di quello francese (cioè, ha osservato la commissione della concorrenza, avrebbe in Francia - insieme con Bsn - il monopolio). Ma il «cahier de doléances» del presidente non si limita alle esitazioni di Bruxelles e continua sul capitolo vendite. Nel '91 sono calati sia fatturato sia utili: il primo si è fermato a 13,19 miliardi di franchi, rispetto ai 13,63 miliardi dell'esercizio precedente; i profitti sono passati a 325,3 milioni di franchi contro i 358,9 milioni di franchi guadagnati nel 1990. Dopo l'incidente delle tracce di benzene dell'89, il mercato statunitense e britannico dell'acqua Perrier non si è ancora ripreso. Rispetto alle vendite immediatamente precedenti il fatto (che determinò il ritiro di tutte le bottiglie) quelle attuali, in Gran Bretagna e Usa, hanno recuperato solo il 53%. Nel resto del mondo invece, ha detto Vincent, le vendite sono cresciute. Del 10% in Francia, ma non ha specificato il pe- riodo cui faceva riferimento, e del 25% negli altri Paesi per questi primi mesi dell'anno, ma non ha detto quali Paesi. Tornando agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, ha poi aggiunto che «se pure non si vedono gli auspicati segni di ripresa, la situazione non deve essere considerata catastrofica». Gabriella Bosco

Luoghi citati: Bruxelles, Francia, Gran Bretagna, Parigi, Stati Uniti, Usa