Il Boss rincorre il tempo perduto

Quintetto in New York minore PRIME CINEMA Quintetto in New York minore Tutto già visto e fatto molto meglio da Kasdan ma grandi Mantegna, Malkovich, WaitseBacon FILM d'amore per il Queens, il quartiere di New York che ospita il più bel ponte della città; film d'amicizia (si capisce che è per amicizia e per il piacere di stare insieme che tante star hanno deciso d'interpretare una storia corale diretta da un regista poco glamour, scritta e coprodotta da Tony Spiridiakis); film sullo struggente passaggio d'un gruppo di trenta-quarantenni dalla giovinezza alla maturità. Un matrimonio imminente e una crisi coniugale dell'ottavo anno offrono l'occasione di mettere in scena cinque amici che insieme sono stati bambini e sono diventati grandi nel Queens. Joe Mantegna è un ricco commerciante all'ingrosso di pesce: la bella moglie non sopporta il suo indugiare nell'adolescenza né le sue giocose sbruffonerie e vuol lasciarlo; lo aiuterà a maturare Jamie Lee Curtis, che recita una parte autoironica di ricca elegante con la pistola («Sono cresciuta con il complesso di John Wayne, uccidere mi eccita sessualmen¬ te»). John Malkovich è solo, «sono un omosessuale che non riesce ad avere rapporti con altri gay», ma troverà un compagno. Kevin Bacon è un musicista emigrato in California, dove non ha affatto il successo che sostiene di avere. E lo sposo ha una tormentosa paura del matrimonio. Nel week-end che precede le nozze, mentre la futura sposa e la moglie in crisi cercano di confortarsi a vicenda, i cinque amici si ritrovano, bevono troppo, fanno il bagno nudi nella piscina dell'infanzia, fanno discorsi virili, ricordano, vanno a ballare in una discoteca dove tutti sono più giovani di loro e tirano cocaina, si confidano, danno una festa, amoreggiano con qualche ragazza. Si rimproverano l'un l'altro di sprecare la propria vita: «Smettila di fuggire da te stesso!», «Intanto vado a letto. Chissà, forse domattina mi sveglierò con le palle». Ma nessuno dorme, all'alba sono tutti pesti e tristi, tutto si ricompone nel sentimento malinconico e consolante che la vi- ta è così. Già visto, già fatto molto meglio da Kasdan o da altri: eppure l'investimento sentimentalnostalgico di autori e interpreti è così forte e sincero, gli attori sono così bravi, la fotografia di Amir Mokri è così evocativa, che il film resta toccante e piacevole da vedere. [1. t.] SOGNANDO MANHATTAN (Queens Logic) di Steve Rush con J. Mantegna, J. Malkovich J.L Curtis, T. Waits, K. Bacon Usa, 1990, sentimentale Ideal di Torino; Odeon 1 di Milano Embassy, Gregory di Roma Tom Waits, uno dei cinque amici

Luoghi citati: California, Manhattan, Milano, New York, Roma, Torino