Carceri cresce la tensione

Carceri, cresce la tensioneCarceri, cresce la tensione A San Vittore e a Poggiohàle i detenuti ora rifiutano il cibo ROMA. Si infittiscono le proteste di detenuti contro il superdecreto sulla criminalità. Nelle ultime ore si sono mobilitati i reclusi di San Vittore e Palmi, da venerdì sera rifiutano il pasto i carcerati del padiglione Avellino di Poggioreale. Palmi. «No al decreto della vendetta», questo il tema della protesta promossa da tutti i detenuti del supercarcere di Palmi che, in un documento, hanno spiegato le ragioni per le quali da domani cominceranno un'azione congiunta di lotta consistente neh astensione dal lavoro e nel rinunciare al vitto dell'amministrazione. «Non possiamo fungere da capri espiatori ogni qualvolta, nella società, libera, accade un fenomeno criminale eclatante. Siamo stanchi di essere considerati la valvola di scarico dei malanni della società civile». Milano. Per protestare contro il decreto governativo antimafia i detenuti di San Vittore da ve¬ r ti i< nèrdì mattina rifiutano il vitto dell'amministrazione penitenziaria. Nonostante la protesta il clima all'interno idei carcere è tranquillo, In questi giorni il numero dei detenutile salito a duemila, e a questi vanno aggiunte le 130 recluse (i posti; sono 850). «Le tensioni esistenti all'interno delle carceri italiane rischiano di superare il livello di guardia, come dimostrano gli episodi violenti degli ultimi giorni». Così si è espresso il segretario confederale della Uil Antonio Foccillo, commentando: la situazione dei penitenziari che considera giunti all'«allarme rosso. La crescita e la diversa composizione della popolazione carceraria, passata da 25 mila detenuti nel 1991 ai 43 mila del '92, esige una risposta globale nell'azione di custodia, isolando il fenomeno della criminalità organizzata, anche alla luce dell'ultimo decreto legge MartelliScottà». [Ansa-Agi]

Persone citate: Antonio Foccillo

Luoghi citati: Avellino, Milano, Palmi, Roma