Olivetti, patto europeo di Francesco Bullo

Olivetti, patto europeo IMPRESE & VERTENZE Lunedì a battesimo il «consorzio» con la Bull e la Siemens Olivetti, patto europeo Un collegamento «informatico» tra la pubblica amministrazione Cee Assemblea dei cassintegrati: i sindacati preparano la verifica di luglio IVREA. L'alleanza tra Olivetti, Bull e Siemes, i tre colossi europei dell'informatica, è conclusa e lunedì sarà tenuta a battesimo. Prende così il via un «consorzio» che parteciperà ai «programmi transeuropei»; obiettivo: collegare e armonizzare i processi di informatizzazione delle pubbliche amministrazioni nei dodici Paesi della Comunità europea. Bull, Olivetti e Siemens hanno anche messo le basi per il «Progetto Asset» indirizzato ad applicazioni di ingegneria del software nell'ambito dei Tpp, i «tecnology priority project» della Cee. L'anticipazione è venuta dal vicepresidente della Commissione Cee, Filippo Maria Pandolfi, in visita a «Olivetti Week '92», la vetrina del gruppo di De Benedetti allestita a Roma. Una vetrina che non ha invece convinto la settantina di cassintegrati del Canavese (pochi e «rassegnati»), riuniti nelle stesse ore a Ivrea nel salone della mensa Ico per valutare le possibilità di rientro in azienda o di passaggio alla pubblica animi - nistrazione: «Grande pubblicità - son stati i commenti -, l'Olivetti si imbelletta, ma l'Ingegnere non fa investimenti nella ricerca». «L'Europa ha bisogno di informatica - ha osservato Pandolfi - e la fase di maggiore sensibilità che si è aperta nei confronti di questo settore, sia a Bruxelles sia all'interno degli Stati membri, è determinante. L'associazione tra i maggiori gruppi europei per tecnologie chiave poggerà su interventi finanziari della Comunità che rappresentano l'embrione di un'organica politica industriale della Cee per l'informatica». Sul fronte sindacale, intanto, si fa il punto sull'applicazione dell'accordo Olivetti del 16 febbraio e Fiom, Firn, Uilm si preparano al confronto con governo e azienda in programma alla fine di luglio. Ieri dopo l'assemblea dei cassintegrati del Canavese (presenti una settantina, come si è detto, dei 441 «sospesi») si è riunito il coordinamento nazionale Fiom del gruppo che ha criticato con «la turbolenza nel ricambio continuo della dirigenza Olivetti e i mancati investimenti in ricerca nei tempi d'oro», l'eccessivo ricorso alla cassa integrazione al quale fa da contraltare il lavoro commissionato all'esterno, alle aziende dell'indotto. Pochi giorni prima la Uilm del Canavese, in un documento, aveva sottolineato il «ridimensionamento della capacità produttiva Olivetti che ripropone sotto nuova luce la questione del decentramento produttivo». Francesco Bullo Carlo De Benedetti presidente dell'Olivetti

Persone citate: Carlo De Benedetti, Filippo Maria Pandolfi, Olivetti, Pandolfi, Siemens Olivetti

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Ivrea, Roma