Veleno dietro allo schermo Il Tg1 «squalifica» Pionati di Massimo GramelliniFrancesco Pionati

Veleno dietro allo schermo Il Tg1 «squalifica» Pionati Il cronista si scontra con il vicedirettore Messina: «Non sapete lavorare, alla de non sono contenti» Veleno dietro allo schermo Il Tg1 «squalifica» Pionati ROMA. Primo comandamento: non nominare il nome della de invano. E' la morale del «Pionati proibito», storia di ordinaria guerriglia televisiva, ma con un epilogo eccezionale: la sospensione dal video (anche se per sole ventiquattr'ore) di Francesco Pionati, cronista parlamentare del Tgl. Questo il verdetto del derby campano-demitiano ingaggiato giovedì sera sul filo del telefono dai due protagonisti della vicenda: l'avellinese Pionati, già preso di mira a suo tempo da Cossiga e il salernitano Enrico Messina, vice-direttore del telegiornale di Bruno Vespa. Tutto comincia da una telecamera galeotta che si rompe sul più bello, e cioè quando Pionati sta cominciando a registrare il pastone politico per il telegiornale delle 20. Momenti di panico in attesa del ricambio, che infine arriva e consente a Pionati di inviare il suo servizio in tempo utile. Nella fretta, il giornalista si è dimenticato di avvertire del ritardo Messina, che al telefono non manca di farglielo notare. Fin qui, un normale diverbio di lavoro. Ma all'improvviso la conversazione si incendia. Da questo punto in avanti, le versioni divergono. Quella di Messina, raccontata al comitato di redazione, dipinge un Pionati irriverente e furibondo che urla: «Voi non sapete come si fa il giornale. Anche al partito lo sanno che siete degli incapaci e fra un po' vi faranno fuori tutti e due: te e Vespa». Secondo una rielaborazione ancora più accurata, Pionati avrebbe precisato ancor meglio il riferimento politico, parlando esplicitamente di Gava e De Mita. Apriti cielo! Messina abbassa la cornetta e scrive un bigliettino al caporedattore degli Interni Nino Andreoli, notificandogli la sospensione di Pionati. Il quale si difende a spada tratta: «Ho fatto la voce grossa, ma non ho tirato in ballo nessun politico. Ho detto che facciamo un prodotto scadente e che di questo si lamentano anche all'interno della de. Mi riferivo alle critiche al Tgl, mai smenti¬ te, che trapelarono mesi fa da un convegno democristiano a Salerno. L'unica parolaccia, invece, l'ha detta lui, quando mi ha chiuso il telefono in faccia». Il presidente del cdr Giulio Borrelli scrive a Vespa, chiedendogli di congelare il provvedimento, ma il direttore - fuori sede per tutta la giornata - si fa vivo con una breve risposta che convalida la decisione di Messina: «Cari amici, la versione dei fatti giustifica il provvedimento. Allo stato, non ho elementi per modificarla». Già a maggio Pionati aveva rischiato grosso. Arrabbiato per l'eccessiva lunghezza di un suo servizio, Vespa gli aveva gridato addosso: «Domani ti sospendo». «Poi però ci siamo chiariti spiega Pionati -. Vespa è una persona molto ragionevole». Al Tgl non era mai accaduto nulla di simile, anche se Frajese ci era andato vicino nel gennaio scorso, dopo un litigio con un altro vice-direttore, Mazzei. Messina, invece, è recidivo: quand'era al Tg2 sospese per due giorni niente meno che Onofrio Pirrotta. Ai colleghi ha parlato di Pionati come di un ragazzo viziato: «Chi si crede di essere: il portavoce del partito?». «Non mi permetterei mai replica Pionati -. Il fatto è che da qualche tempo al Tgl c'è un' aria elettrica». E lo stesso Fulvio Damiani, chiamato ieri a prendere il posto del sospeso, ha accettato solo' per spirito di servizio, esprimendo per iscritto «la mia sorpresa per un provvedimento ingiustificato». La sospensione di Pionati va infatti ad aggiungersi ad un altro strano episodio accaduto tre settimane fa, quando la giornalista Rossella Alimenti, a casa in maternità, seppe di essere stata distaccata al Tg del Lazio in cambio di Gioia Re, una marchigiana in buoni rapporti con Forlani, che in quei mesi di forzata assenza stava sostituendo la puerpera al Tgl. La direzione parlò di «motivi tecnici», ma il comitato di redazione stoppò l'operazione, definendola «un arbitrio». Massimo Gramellini La sospensione dopo una lite al telefono per una telecamera Qui a fianco: Bruno Vespa A sinistra:•« Francesco Pionati

Luoghi citati: Lazio, Messina, Roma, Salerno