Scoppia fabbrica dei botti 2 morti di Foto Ansa

Scoppia fabbrica dei botti, 2 morti L'esplosione ha cancellato lo stabilimento, sepolto un ragazzo di dodici anni Scoppia fabbrica dei botti, 2 morti Nell'inferno di Rovigo anche sei operai ustionati ROVIGO. Un boato, terribile, seguito da altri due botti. La tremenda esplosione ha distrutto la fabbrica di fuochi artificiali «Sardella», a Borsea. Nell'incidente un ragazzino e un operaio sono morti e 6 persone sono rimaste ferite. La tragedia è avvenuta poco dopo mezzogiorno. «Dopo lo scoppio sembrava il finimondo» hanno raccontato gli abitanti del paese. Sul posto, pochi minuti dopo, sono giunte decine di squadre di vigili del fuoco. Ma per due persone non c'era più niente da fare: Paolo Ceciliato, 12 anni, che passava casualmente vicino alla fabbrica; e un operaio della ditta, Maurizio Rigotti, di 34 anni. I feriti, tutti dipendenti dell'azienda, fra cui il figlio del titolare, Giuliano Sardella, sono stati invece ricoverati all'ospedale di Rovigo e medicati. La ditta, che operava da molti anni nella produzione di fuochi artificiali, era costituita da quattro o cinque «casematte» in cemento, tutte mu- nite di sistemi di protezione e prive di impianto elettrico (come previsto per legge): l'esplosione le ha completamente cancellate, e lo spostamento d'aria conseguente allo scoppio ha divelto le persiane e mandato in frantumi i vetri delle case nel raggio di circa 500 metri attorno alla fabbri- ca. In due case vicine poche decine di metri alla ditta, è addirittura crollato il tetto. I sei feriti - oltre a Giuliano Sardella ci sono Marco Barion, Andrea Barion, Antonello Baracco, Silvio Brancalion e Gino Albieri - non sono in condizioni gravi, preoccupano solo le condizioni di Albieri, ricovera- to con ustioni in tutto il corpo nel reparto rianimazione dell'ospedale Borgo Roma di Verona. L'incidente si è verificato intorno alle 12,20. Uno dei feriti si è salvato grazie alla prontezza di riflessi di una donna, Katia Bolognese, 27 anni, che abita in una casa tra le più vicine al luogo dell'esplosione. L'uomo è corso in strada con i vestiti in fiamme, e chiedendo aiuto è corso verso la villa dei Bolognese. La giovane lo ha accompagnato in bagno, fatto stendere, nella vasca ed ha aperto il rubinetto dell'acqua. «Al primo botto - ha raccontato la donna - non abbiamo neanche fatto caso, abituati come siamo agli scoppi che avvenivano nella ditta quando vengono provati i petardi. Poi abbiamo sentito altre due esplosioni fortissime. Allora ho avuto paura, e non avevo neppure il coraggio di uscire. Poi ho visto quell'uomo in fiamme, ed ho capito che era successa una tragedia». Solo ipotesi, per ora, sulle cause dell'incidente. [r. cri.] La fabbrica di fuochi artificiali di Rovigo distrutta dall'esplosione. In primo piano il corpo di una delle vittime. La tragedia è avvenuta ieri poco prima di mezzogiorno [FOTO ANSA]

Luoghi citati: Rovigo, Verona