Massacro a colpi di machete

Massacro a colpi di machete Sud Africa, 40 morti Massacro a colpi di machete JOHANNESBURG. Uno dei più sanguinosi massacri nella storia della rivalità tra l'African national congress (Anc) e il partito zulù Inkhata ha avuto luogo l'altra sera a Boipotang, una township nera nei pressi di Vereeniging, a Sud di Johannesburg. Duecento uomini armati di kalashnikov, lance, mazze, machete e coltelli hanno trucidato almeno 40 persone, ferendone altre 30. Fra le vittime, una donna incinta e un bimbo di pochi mesi. Secondo quanto riferito da testimoni oculari, gli assalitori sarebbero sopraggiunti dal vicino ostello di Kwa-Madala, che ospita lavoratori stagionali appartenenti all'Inkhata, l'acerrimo rivale politico dell'Anc. Altri testimoni hanno detto di aver visto gli aggressori scendere da mezzi blindati della polizia. Le testimonianze sono state smentite sia dall'Inkhata che dal capo della polizia. Il segretario generale dell'Anc, Cyril Ramaphosa, ha definito il massacro «una tragedia nazionale» e ha accusato il governo di esserne responsabile. «Questa violenza insensata può far fallire il negoziato costituzionale», ha detto. Un portavoce governativo ha respinto le accuse di Ramaphosa, replicando che il massacro è stato determinato «dal clima di tensione instauratosi con l'avvio della mobilitazione generale dei neri voluta dall'Ano». Dall'inizio della settimana, quando è cominciata la campagna di protesta dell'Anc per accelerare il negoziato, il bilancio delle vittime è di almeno 80 morti. Mentre la polizia raccoglieva i corpi degli uccisi sparsi dappertutto, gli abitanti di Boipotang hanno aggredito gli agenti prendendoli a sassate e hanno poi eretto barricate nelle strade. [Ansai

Persone citate: African, Cyril Ramaphosa, Madala, Ramaphosa

Luoghi citati: Sud Africa