Amuzzoniq, resa degli indios

Amuzzoniq, resa degli indios BRASILE Liberi i 3 mila ostaggi, ma 50 guerrieri vegliano sulla casa del cacique Amuzzoniq, resa degli indios Agli arresti domiciliari il capotribù stupratore BRASILIA. Il paventato scontro tra la polizia federale e gli indios kayapò, scesi sul piede di guerra per evitare l'arresto del loro «cacique» (capo), Paulinho Paiakan, accusato di aver stuprato una ragazza bianca di 18 anni, è stato evitato. Di fronte alla bellicosità degli indios, giunti perfino a sequestrare i 3 mila cercatori d'oro e taglialegna che vivono nella loro riserva, in piena foresta amazzonica nel Nord del Brasile, il giudice inquirente ha infatti accettato di modificare il mandato di cattura, limitandolo agli arresti domiciliari. E così Paiakan, accompagnato dalla moglie Irekran, a sua volta accusata di aver usato violenza contro la ragazza, Silvia Leticia Da Luz Ferreira, alla quale avrebbe strappato a morsi parte di un seno, ha accettato di installarsi nella sede della Fondazione nazionale dell'indio (Funai) della città di Marabà, la più vicina alla riserva, dove aspetterà l'inizio del processo. Il caso Paiakan era scoppiato proprio durante l'Eco-92, allorché il settimanale «Veja» aveva rivelato l'accusa contro il cacique, molto noto agli ambientalisti per le sue campagne in tutto il mondo per i diritti degli indigeni e in favore dell' ecologia. Per questo Paiakan, atteso a Rio, andò invece a rifugiarsi per due settimane tra i 1500 indios dei sette villaggi della riserva di Aukretra, immediatamente mobilitatisi. La città di Marabà, la principale della zona dove la tribù indigena brasiliana ha la sua riserva, è stata giudicata un luogo dallo stesso Paiakan «neutrale», in quanto distante dalle tensioni emotive del tribunale di Redencao, la cittadina sotto la minaccia diretta di 1500 guerrieri kayapò, e dai meccanismi politici della capitale dello Stato del Para, Belem. Sembra anche che i capi kayapò abbiano acconsentito all'uscita dalla loro riserva di 3 mila «bianchi», per lo più cercatori d'oro e tagliatori di legni pregiati, che erano tenuti in ostaggio dagli indios. Ma la distanza e le difficoltà di accesso nella zona non hanno permesso finora di verificare se i kayapò abbiano effettivamente rinunciato del tutto alla loro prova di forza. Sembra evitata tuttavia la problematica invasione della riserva da parte della polizia federale, che avrebbe potuto innescare rivolte a catena in tutte le riserve indie dell'Amazzonia. Paiakan, insignito nel 1990 del Premio globale dell'Orni, trascorrerà i suoi giorni alla «Casa del indio» sotto la sorveglianza degli agenti della polizia federale brasiliana e di una cinquantina di guerrieri inviati da tutte le nazioni indigene del Brasile. [Ansa-AdnKronos]

Persone citate: Eco, Ferreira, Paiakan, Paulinho Paiakan, Silvia Leticia

Luoghi citati: Brasile, Brasilia, Rio