«Achille, il pds ha incassalo tangenti»

«Achille, il pds ha incassalo tangenti» Polemica in direzione sulla partecipazione al governo. E il dibattito diventa atto di accusa «Achille, il pds ha incassalo tangenti» / miglioristi: e una cricca pensava a intascarle ROMA. Dopo tre giorni di dubbi amletici - la facciamo esplodere o no? - la bomba è stata depositata sul tavolo di Occhetto alle 15,30 di ieri, mentre il segretario si era allontanato per una pausa nei lavori della direzione del pds. E quando Occhetto è tornato, ha inforcato gli occhiali e ha letto il documento depositato dai miglioristi, è saltato sulla sedia: «Ma questi sono matti - ha detto a chi gli era vicino - mi sa tanto che non hanno letto la mia relazione...». Una pausa e poi: «Ma è mai possibile fare un'iniziativa di questo tipo, mentre è in corso un dibattito?». Nulla di studiato, stavolta, nell'emozione, nell'ira di Achille Occhetto. La bomba polemica innescata dalla corrente migliorista di Napolitano e Macaluso è un documento che contiene un'accusa straordinaria, inedita: per tenere in vita giornali e tv satellite, il pei a «ricorso a forme non sempre trasparenti di finanziamento», gestite «sempre e solo da pochissime persone in un ambito più o meno esteso di iniziativa finanziaria». Dunque, caro Occhetto, nella vicenda milanese sbagli a prendere di mira i riformisti, perché nel pei esisteva un gruppetto, una «cricca» ristretta che non rispondeva quasi a nessuno. Se per tenere in vita Paese Sera, l'Ora, sostenere l'Unità, e alcune tv locali, si prendevano tangenti, ora non mettete in croce noi riformisti. Ma non finisce qui. Nel documento - elaborato tra mille esita- zioni, le perplessità di Umberto Ranieri, preannunciato tre giorni fa da una conferenza stampa annullata all'ultimo minuto - si fa un'altra affermazioni pesante: i finanziamenti dall'Urss si sono «ingiustificatamente protratti» in «aperta contraddizione con la collocazione internazionale» deel partito. Che significa? Che è falsa la ricostruzione ufficiale sui finanziamenti dall'Urss, affidata da Occhetto guarda caso proprio al riformista Cervetti, oggi sotto accusa a Milano? «Non si capisce cosa vogliano dire i riformisti - dice Piero Fassino, della squadra occhettiana -. Quel documento mi sembra troppo allusivo». Ma naturalmente il fendente riformista ha infiammato il dibattito della direzione, che in mattinata aveva ascoltato una lunga relazione di Occhetto centrata su un doppio dilemma: quale atteggiamento sul governo? Come rianimare un partito sempre più stordito? E invece quell'accusa ha scosso, ha lasciato il segno. Il primo a prendere di petto il problema, in un clima improvvisamente teso, è stato Aldo Tortorella, che si è rivolto direttamente a Macaluso: «Emanuele, ma che vuol dire quella affermazione grave che c'è nel vostro documento sull'iniziativa finanziaria gestita da pochissime persone? Guarda, che se sapete qualcosa dovete dirla, non si può essere allusivi...». E Macaluso, subito: «Aldo, eti¬ ciamo le stesse cose che ha detto il segretario e che anche tu, nella riunione della tua area, hai detto. So che tu aveva i parlato di gruppo politico-affaristico, o no?». E Tortorella gli ha replicato citando un'affermazione di Macaluso sulla questione morale fatta in una riunione dei riformisti. A quel punto il duetto è finito e ha dato l'opportunità a qualcuno l'ex segretario del pds calabrese Pino Soriero - di lamentarsi per «quel gergo tra capicorrente, che si riferiscono a riunioni di area, svuotando di fatto gli organismi dirigenti». L'atto di accusa lanciato dai riformisti, che in parte sembra una polemica retrospettiva per una battuta pronunciata da Occhetto all'inizio della tangenti-story («A Milano io non ho amici, ho soltanto i miei nemici...»), è caduto nel silenzio ufficiale dello staff del segretario. In effetti, nella sua relazione, Occhetto aveva usato toni autocritici molti crudi: «Noi dobbiamo formulare su Milano un giudizio più corretto rispetto alle prime valtuazioni: avavamo dichiarato la nostra etraneità, ma gli sviluppi ulteriori ci hanno smentito. Non potevamo dire quel che abbiamo detto. Abbiamo sbagliato». Oggi, la direzione del pds dovrà decidere sul riassetto degli organismi dirigenti e sulla composizione della segreteria. Fino a due giorni fa i comunisti di Ingrao e Tortorella avevano tirato giù la saracinesca. Da ieri, l'atteggiamento di Occhetto sulla questione-governo, ha riaperto qualche spiraglio. Fabio Martini li segretario pds Occhetto al centro della polemica anche sull'eventualità di andare al governo

Luoghi citati: Milano, Urss