lite sulle donne soldato

Lite sulle donne soldato Lite sulle donne soldato Cappiello (psi): libero accesso Ravera: non scimmiottiamo l'uomo ROMA. Fa litigare l'idea della senatrice Vincenza Bono Panino, neopresidente della commissione Difesa del Senato, di aprire le caserme alle donne. La senatrice socialdemocratica è stata decisa nella sua proposta: chiede non soltanto un servizio militare femminile, ma lo vuole anche obbligatorio. Sono molte le donne interpellate in proposito. E tutte escludono la possibilità della leva al femminile. Tutt'al più, possono ammettere un servizio militare facoltativo. La socialista Alma Agata Cappiello si dice favorevole a un accesso libero. «Anche se non tutte - sostiene - sono interessate alla vita militare, le donne si sentono comunque all'altezza dei compiti finora svolti solo dagli uomini, Dovremo permettere l'accesso delle donne a tutti i livelli e a tutti i gradi militari, comprese le accademie». D'accordo anche la democristiana Silvia Costa: «Sono istanze che giungono dalle donne stesse. Ritengo che sia arrivato il momento per il Parlamento di accogliere la proposta. Ritengo, inoltre, che il servizio di leva femminile potrebbe avere un effetto benefico per la riorganizzazione delle strutture militari». E' interessata ài progetto anche la vicepresidente della Commissione pari opportunità, Ada Grecchi: «Può essere un'opportunità interessante, dal punto di vista sociale e economico. Un serio progetto potrebbe dare anche risposte occupazionali. E poi le donne potrebbero trovare un preciso ruolo da subito, nella Guardia di Finanza o nei carabinieri». E si dicono favorevoli, ma con buona dose di ironia, i gay: il direttore della rivista «Rome gay news». Massimo Consoli, dichiara di «sostenere il dirittodovere di tutti i cittadini, indipendentemente dal loro sesso, di contribuire in ogni modo alla difesa della patria. Bisogna evitare, però, la solita buffonata all'italiana, con loro nei posti di comando e gli uomini al fronte». Contraria, invece, Lidia Menapace, femminista dell'unione donne italiane, che vorrebbe rivoluzionare tutto il sistema militare. «Al massimo, si potrebbe addestrare la popolazione (uomini e donne) a un sistema di difesa non violento». E Lidia Ravera: «Non serve scimmiottare il peggio degli uomini. Il servizio militare è inutile e dannoso perché sottrae tempo e forze ai giovani». Contrarissima anche Dacia Maraini: «Perché sono contraria alla guerra». Negativo il giudizio anche dei pacifisti della Loc (lega obiettori di coscienza): «Vincenza Bono Panino rilascia dichiarazioni degne di un generale». Intanto, mentre si discute sull'arruolamento femminile, l'esercito lascia a casa gli uomini. L'ultima riduzione -15 mila soldati in meno, nel 1993; erano stati 30 mila quest'anno - è stata annunciata ieri dal ministro uscente della Difesa, Virginio Rognoni. «Esigenze di risparmio», la motivazione. Ma nei prossimi anni sarà fondamentale il dibattito parlamentare, che deve approvare il «nuovo modello di difesa». E al Senato, sarà la senatrice psdi Vincenza Bono Panino, a presiedere la commissione difesa. Una novità assoluta. Ma la nomina di una donna per guidare una commissione dedicata a un mondo interamente maschile è stata presa male dal senatore de Vincenzo Cappuzzo, ex generale, capo di stato maggiore dei carabinieri e dell'esercito. «E' una cosa vergognosa per la scarsa cura e attenzione verso le forze annate». Ahi, un'offesa a una signora! Gli risponde per le mire un altro ufficiale, il colonnello dei carabinieri Antonio Pappalardo, eletto alla Camera come indipendente nel psdi: «Meglio che Cappuzzo stia zitto. Non può offendere così una collega. Questo è un linguaggio da caserma, che non trovo tollerabile. E poi, che vuol dire? Forse ha dimenticato come la signora Thatcher ha gestito le forze armate inglesi durante la guerra delle Falkland. Una donna può riuscire benissimo, altroché». Francesco Grignetti Vincenza Bono Panino (psdi)

Luoghi citati: Falkland, Roma