Archivio storico di Torino Tesori in antri dell'orrore di Maurizio Lupo

Archivio storico di Torino Tesori in antri dell'orrore Ispezione scopre tetti fradici, luridume, puzza di carogna Archivio storico di Torino Tesori in antri dell'orrore Archivio del Comune di Torino: «Un museo degli orrori ambientali, dove dobbiamo stipare tesori che raccontano secoli di storia della città». Rosanna Roccia, responsabile della raccolta non sa più come dirlo. Il 19 giugno del '91 fece clamore con una relazione che parlava di topi, infiltrazioni, muffe, che minacciano memorie secolari, ma anche atti amministrativi recentissimi. Dopo un anno «poco è mutato» ammette il repubblicano Gian Antonio Romanini, presidente della quinta commissione consiliare, convocata ieri per visitare alcuni dei 28 magazzini dell'archivio: uno scenario peggiore di ogni attesa. Al «deposito affari» quelli del Risorgimento sono stipati in una calca di armadi. «Non sono ignifughi - nota Silvana Roccia - in caso d'incendio va tutto in fumo». L'ambiente è lurido. Vi è una sola cassaforte all'«archivio pergamene», con carte dal 1111 in poi. Piergiorgio Crosetto del pds si scandalizza: «Che vergogna! Si capisce, ciò che non porta voti a certi non interessa». Il leghista Molino è sconvolto: «Ma è la nostra storia e la tenete così?». Si sale al deposito «Collezioni», con i catasti dal medioevo al 1920, la prestigiosa collezione Simeom e lo stato civile napoleonico. C'è caldo umido. «Ma d'inverno si gela» assicura la signora Roccia. I soffitti parlano da sé, devastati da infiltrazioni. In alcuni vani sono crollati. A separare le brecce dal cielo vi sono le tegole del tetto. E per raccogliere eventuali piogge qualche cassone di plastica e stracci sporchi. Ora è il de Michele Vietti che sbotta: «E poi spendiamo 2 miliardi per la mostra sull'amore? Vedo ben altre priorità». Nei depositi di via Garibaldi, sopra la Cappella dei Mercanti, gli ex archivi Ipab e Eca sono un'im¬ pressionante fuga di pratiche con chili e chili di polvere. «Ma un sindaco qui è mai venuto?» si chiede Molino. Poi si sale lungo scale con larghe crepe a vista. Ecco decrepite scaffalature, in ambienti pregni di odore rancido. «Puzza di carogna» nota Crosetto. Un piccione morto fra gli scaffali lo conferma. Poi si scende nei depositi sotto la chiesa dei S. Martiri: in un bel salone dalle volte secentesche, massacrato dalle muffe. Sui pavimenti c'è una strana polvere. «E' salnitro» dice Tommaso Scardicchio della lista pensionati. Sugli scaffali i verbali dei consigli comunali. Alcuni, di 10 anni fa, sono gonfi d'acqua. I politici tacciono. Solo Romanini mormora: «E' peggio dello Spielberg di Silvio Pellico». Maurizio Lupo Pergamene del 1111, catasti dell'alto Medio Evo in locali minacciati da muffe e infiltrazioni H i Un colombo giace morto tra scaffali H ammuffiti i Preziosi beni stipati sotto volte sfondate

Luoghi citati: Comune Di Torino, Torino