Per Italia-Brasile una volley-mania
Per Italia-Brasile una volley-maniaWORLD LEAGUE Doppia sfida di Torino: tutto esaurito Per Italia-Brasile una volley-mania TORINO. Catania, Reggio Calabria, Padova, Verona e, adesso, Torino: dove arriva, la nazionale di pallavolo riempie i palazzetti. E' la conferma di un boom propiziato dai risultati, ma anche dal crescente interesse che giovani e giovanissimi mostrano verso «l'altro sport». Per le due partite torinesi degli azzurri contro il Brasile (domani alle ore 20 e domenica alle 18) i biglietti sono andati a ruba: oltre 12 mila, tagliandi bruciati in meno di due giorni, quando è stata aperta la prevendita una settimana fa, ele linee telefoniche degli organizzatori che continuano a essere roventi, in un susseguirsi di! richieste per le quali la risposta è forzatamente negativa. La fame di volley manifestata da Torino riporta indietro nel tempo. Nel 1970, per la partita che diede l'oro all'Italia nell'Uni versiade, al Palazzo del Lavoro, dove era stato allestito il campo di gioco con tribune, entrarono tremila persone e ne rimasero fuori altrettante. E ancora per il Cus, nelle fantastiche' stagioni degli scudetti a ripetizione (fine Anni Settanta e inizio Ottanta), il Ruffmi si riempì più volte, costringendo i ritardatari a star fuori. Adesso, per il ritorno della grande pallavolo si è creato nuovo entusiasmo. Il segnale era venuto un mese fa quando oltre 500 persone riempirono la palestra Cus per il match che ha se¬ gnato la promozione dei cussini dalla B2 alla Bl. Ma le richieste di biglietti per il doppio impegno della Nazionale hanno superato ogni previsione. «Torino è città che, avendo imparato a gustare il grande volley, è particolarmente sensibile analizza il et Velasco - ma al di là di questo il successo di pubblico che stiamo ottenendo ovunque credo sia legato al fatto che la Nazionale è la squadra di tutti e come tale la sente il pubblico. Si tratta di un bene che va difeso. E dico questo perché non so cosa accadrà dopo Barcellona: non vorrei si cercasse di togliere spazio alla Nazionale, dimenticandone l'effetto trainante». Nelle due partite torinesi, Velasco presenterà per dieci dodicesimi l'organico azzurro per l'Olimpiade. Dei prescelti mancheranno Cantagalli e Bracci, il primo in attesa del placet medico dopo le visite di idoneità sostenute nei giorni scorsi, il secondo a riposo perché affaticato. Il et, che per gli impegni della World League sta alternando 18 giocatori, ha preferito non aspettare oltre per comunicare i nomi degli esclusi dai Giochi. «Mi sono tolto il dente più doloroso, ben sapendo che non è mai piacevole eliminare qualcuno e che, comunque sia, si compie un'ingiustizia. D'altronde ho operato delle scelte in funzione della squadra». E il «gruppo» ha reagito bene. De Giorgi e Martinelli - gli ultimi due esclusi - pur manifestando il loro dispiacere, hanno accettato serenamente. «Già, il discorso del gruppo - sottolinea Velasco è la nostra vera forza, anche perché per riuscire ad amalgamare una squadra bisogna avere i giocatori adatti. Io non ho trasformato nessun cretino in bravo ragazzo: campioni si diventa anche perché si ha la testa a posto. Il mio contributo alla coesione è soltanto quello di non avere né favoriti né figliastri. Quando sbaglio lo faccio in buona fede». Contro il Brasile il et proseguirà nel lavoro di amalgama della squadra, alternando gli uomini a disposizione per avere il massimo di varianti e soluzioni ai Giochi di Barcellona. Per creare un sestetto di 12 elementi. Giorgio Barbette Il et Jullo Velasco
Persone citate: Bracci, Cantagalli, De Giorgi, Giorgio Barbette, Martinelli, Velasco
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