Platini beffato dalla Danimarca di Bruno Bernardi
Platini beffato dalla Danimarca Platini beffato dalla Danimarca La cenerentola del torneo si scopre reginetta IHAM MALMOE DAL NOSTRO INVIATO La Cenerentola vichinga ce l'ha fatta a diventare reginetta. Anche le «roi» Michel Platini applaude la Danimarca semifinalista, insieme con la Svezia, mentre la sua Francia torna a casa. Un epilogo clamoroso ma giusto per questa Nazionale entrata all'Europeo dalla porta di servizio. Il gol di Jean Pierre Papin, che pareggiava quello dell'ex pisano Henrik Larsen, aveva fatto sognare i francesi ma la Danimarca ha trovato in Lars Elstrup, che ha sostituito l'inconcludente Brian Laudrup, l'uomo del destino. Si era messa subito male per la Francia che Platini aveva disposto con tre punte, Papin, Cantona e Vahirua per cercare di vincere a tutti i costi. Ma la Danimarca, che aveva niente da perdere e tutto da guadagnare, giocava disinibita. E, grazie alla maggior potenza fisica e ad una discreta caratura tecnica, penetrava con incredibile facilità nell'allegra difesa tricolore. Già al 5' Laudrup, su suggerimento di Povlsen, si presentava in buona posizione ma il suo tiro-cross dal fondo veniva deviato in corner. Tre minuti dopo Larsen firmava il primo eurogol danese. Un cross di Andersen spioveva in area, Povlsen approfittava di un rimpallo favorevole tra Casoni e Blanc e appoggiava su Larsen il cui bolide, di sinistro, batteva Martini. Il gol frastornava la Francia più di quanto non lo fosse stata in avvio. E al 20' Laudrup, per eccesso di egoismo, non serviva lo smarcato Povlsen e, quando effettuava l'uno-due con il compagno, veniva anticipato da Martini. Insisteva la Danimarca e Povlsen saettava di poco a lato. Reagivano i «galletti», con le idee confuse a centrocampo dove perdevano molti duelli. E, senza adeguati rifornimenti, Papin appariva assolutamente innoffensivo. Ad onor del vero, il neo milanista restava impigliato nella «zona» danese. Solo sugli sviluppi di una punizione, la Francia costruiva un'opportunità con Blanc ma la mezza giravolta dell'ex libero del Napoli era fuori bersaglio. Ed era la Danimarca a rendersi pericolosa al 32' con Frank che si catapultava in area e, nel contrasto con Deschamps, finiva a terra, dando l'impressione di aver cercato il fallo più che subirlo. Anche per questo motivo l'arbitro, l'austriaco, Forstinger, non fischiava il rigore. Papin toccava finalmente un pallone al 34' e dal suo piede scaturiva un assist-gol per Cantona che staffilava di un metro a lato. In apertura di ripresa la svolta: Platini lasciava negli spogliatoi l'evanescente Vahirua mandando in mischia il «vecchio» Fernandez e la situazione migliorava nettamente: Schmeichel veniva impegnato da Perez, Cantona e Boli. Quest'ultimo, già ammonito, rischiava l'espulsione commettndo poi un brutto doppio fallo su Andersen, ma Forstinger... chiudeva gli occhi. Era, comunque, una Francia più determinata. Fernandez, già gregario di Platini nel trionfo europeo '84 e al canto del cigno, surriscaldava i guantoni a Schmeichel e al 61', Papin, servito a dovere da Durand, bruciava con un sinistro secco e angolato il portiere danese. Quando la Francia già assaporava la semifinale, Moeller Nielsen attuava la mossa vincente, inserendo Elstrup per laudrup. I francesi sciupavano con Deschamp il matchball, che rubava palla a Papin e al 78', su combinazione AndersenPvlsen, Elstrup in scivolata, piazzava il colpo del ko. E Blanc mancava il 2-2 quasi allo scadere. Bruno Bernardi
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