«Ma la lira non si tocca»

«Ma la lira non si tocca» «Ma la lira non si tocca» Ciampi esclude la svalutazione Btp e pronti-termine, tassi in volo ROMA. La lira non si tocca, parola di Ciampi. Ieri la Banca d'Italia ha smentito nel modo più assoluto qualsiasi ipotesi di svalutazione della nostra moneta dopo che si erano diffuse voci in questo senso su alcuni mercati internazionali, voci che avevano portato ad un improvviso rafforzamento del marco sulla valuta italiana. Si era parlato, infatti, di interventi da parte di alcuni istituti di credito americani, che avrebbero liquidato posizioni in lire dopo che era circolato un rapporto della Goldman Sachs nel quale si prefigurava la possibilità di un deprezzamento della lira nel prossimo semestre. Così Bankitalia è intervenuta per troncare ogni illazione in proposito, confermando la linea di fermezza sul cambio e sottolineando che «gli impegni assunti all'interno dello Sme restano pienamente validi». Da Bruxelles ha fatto eco al Governatore il ministro dell'Industria, Bodrato, che condivide le tesi degli economisti Monti e Spaventa: nessuna svalutazione, sarebbe un danno per l'intera economia italiana. La lira non si tocca, dunque, ma salgono i tassi. Nuovo record ieri per i tassi medi ponderati al «pronti contro termine» della Banca d'Italia: è stata infatti toccata quota 14,34% rispetto al 14,21% raggiunto il giorno prima. Interamente accolto l'importo di 4000 miliardi di lire offerto: sono pervenute 54 richieste, di cui 6 accolte integralmente e 10 a riparto. Le operazioni «pronti contro termine» di finanziamento, come è noto, consistono in acquisti temporanei di titoli di Stato da parte della banca centrale che così fornisce liquidità a breve termine al sistema. Il tasso stabilito ieri con¬ ferma la severità della «stretta» attuata dalle autorità monetarie che dall'inizio di giugno hanno in sostanza aumentato il costo del rifinanziamento di circa due punti percentuali. E volano anche i rendimenti dei Btp, con tassi in crescita di oltre 80 centesimi ieri all'asta dei «settennali». Alla seconda tranche di titoli 18/5/99 l'offerta per 1500 miliardi, al prezzo di emissione di 94,95 lire, ha incontrato richieste per 2704 miliardi. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 95,60 ure. Rispettando le previsioni dell'ultim'ora, il rendimento annuo lordo è passato dal 12,52% dell'asta di metà maggio all'attuale 13,40%, il tasso annuo netto è salito dal 10,86 all'I 1,69%. La percentuale di riparto al prezzo marginale è pari al 92,438%. Ma che fare per rilanciare l'economia? Secondo il premio Nobel Franco Modigliani, la misura più urgente da prendere per raddrizzare l'Azienda Italia è costituire un governo credibile, che dia fiducia e sia disposto ad imporre i sacrifici necessari. E sulla lira sotto pressione? «Questo succede perché «i nostri prezzi da diversi anni crescono più di quelli stranieri. Naturalmente più il tempo passa e più il problema si acutizza soprattutto in una situazione che è già critica». C'è tuttavia - dice il premio Nobel- una cura per guarire, la medicina si chiama «sacrifìci fiscali ed in temimi di accordi salariali, ma occorre un governo che sia pronto ad importi». Nuove tasse? «Nel nostro Paese non è che ci sia molto posto per nuove tasse - conclude il fronte principale su cui intervenire è il taglio delle spese». Francesco Bulk» A sinistra il presidente del Fmi Michael Camdessus; a destra Carlo Azeglio Ciampi

Persone citate: Bodrato, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Franco Modigliani, Michael Camdessus

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Roma