Un meno sì a Maastricht di Gabriella Bosco

Un meno sì a Maastricht Un meno sì a Maastricht Parigi, il Senato approva con modifiche PARIGI NOSTRO SERVIZIO Il Senato ha fatto il suo piccolo passo in direzione dell'Europa, approvando per 192 voti contro 117 il progetto di revisione costituzionale necessario alla ratifica dei trattati di Maastricht. Ma è stato un sì detto a denti stretti, e al primo ministro non è piaciuto. I senatori sono infatti riusciti ad accordarsi in favore della revisione, solo apportando una modifica rispetto al progetto approvato dall'Assemblea nazionale: a proposito del diritto di voto e di eleggibilità degli eurocittadini alle elezioni municipali. I centristi hanno voluto che alla nozione di «diritto» venisse sostituita quella di «possibilità». Una possibilità da valutare in base a una legge organica che dovrà essere votata - si legge nel testo corretto - «negli stessi terrnini dalle due assemblee». Dopo un braccio di ferro durato molte ore, i socialisti hanno accettato l'emendamento, pur di salvare il sì. In questo modo però, la revisione costituzionale - che avrebbe dovuto ottenere un varo definitivo di fronte ad Assemblea nazionale e Senato riuniti il 29 giugno prossimo - sarà sottoposta oggi a una rilettura da parte dell'assemblea nazionale. Quello che sembrava un passo avanti, si è trasformato così in ostacolo. Pierre Bérégovoy ha infatti dichiarato che il governo non intende accettare la correzione del apportata dal Senato in quanto essa risulta anticostituzionale. Gabriella Bosco

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