Si uccide a Lodi il segretario del psi di Francesco Paolo MattioliZeni

Si uccide a Lodi il segretario del psi A Milano i primi 26 rinvìi a giudizio. La Cogefar. non abbiamo mai pagato una lira Si uccide a Lodi il segretario del psi Prese una tangente, Di Pietro: non era inquisito MILANO. A Tangentopoli un esponente politico di terza fila si è sparato. Non era indagato, ha precisato il dottor Di Pietro. Era solo un testimone. Ma lui, Renato Amorese, 49 anni, moglie e due figli, si è ucciso con un colpo in testa. Era il segretario del psi di Lodi. In tasca aveva quattro lettere. Una (minta è già stata ricevuta dal suo avvocato, forse ce n'è una sesta per Di Pietro che lo aveva sentito venerdì. Alcuni amici dicono, che Amorese fosse tornato sconvolto da Palazzo di Giustizia, ma smentiscono le notizie diffuse nel corso dei tg che nel suicidio c'entri una tangente da 100 milioni. Tutto quel che si sa è scritto nella lettera alla moglie: «Sono un fallito, perdonami». Ieri, intanto, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i primi 26 inquisiti, e il presidente della Cogefar-Impresit, Francesco Paolo Mattioli, ha dichiarato: «Mai pagato una tangente». Cerniti, Potetti e Zeni ALLE PAG. 4 e 5

Persone citate: Amorese, Di Pietro, Renato Amorese

Luoghi citati: Lodi, Milano