Felice sognava il bel melograno

Felice sognava il bel melograno Due «storici» dipinti alla Bussola Felice sognava il bel melograno La comprensibile gelosia dei collezionisti sottrae a volte l'opera d'arte a un più esteso, partecipe godimento: si fa quindi festa al dipinto che ha fatto storia e che si ripresenti, contribuendo a far cultura. E' il caso di due famosi Casorati - il «Notturno» del 1912 e «Il sogno del melograno» del '12-13 - noti come collocazione ma raramente tornati all'attualità delle cronache d'arte: soprattutto il primo, rimasto da sempre circondato da un alone di riserbo, così che anche in occasione dell'esposizione casoratiana ordinata nell'86 a Verona nel Museo di Castelvecchio, lo si riprodusse in catalogo senza esser andato in mostra. Rieccoli ora alla galleria «La Bussola» (via Po 9, fino al 20 giugno) dove Felice Casorati potè dirsi a lungo di casa. Affascinante, a dir poco, il «Notturno»: con il profilarsi del nudo quasi immerso nel rossastro riflesso della luce d'un lampadario che penetra e trafigge l'azzurrognolo mistero di quelle cortine, tese come quinte, sui due lati della più profonda, luminosa prospettiva scenica dove s'accampa la figura. Del «Sogno del melograno» dal frutto tenuto in mano dalla fanciulla, stesa sul prato di San Floriano, residenza estiva della famiglia Casorati nelle vicinanze di Verona - c'è un'ampia letteratura, alla quale ci si potrà facilmente e utilmente riferire. [an. dra.J «Il sogno del melograno» dipinto su tela da Felice Casorati nel 1913

Persone citate: Casorati, Felice Casorati

Luoghi citati: San Floriano, Verona