La patologa che guarisce i libri

La patologa che guarisce i libri E' l'unica piemontese diplomatasi nell'istituto di restauro a Roma La patologa che guarisce i libri Bisturi e medicine contro i killer della carta Sul suo biglietto da visita è indicata una nuova, insolita professione: patologa del libro. Quasi a considerare creature viventi i testi malati di incuria, vecchiaia, acciacchi, infezioni varie. Lei, Marcella Scala, 27 anni, non disdegna l'accostamento al medico-chirurgo, pronta a intervenire o con terapie intensive o con il bisturi sul paziente di turno. A seconda delle patologie, appunto. Può fregiarsi di quella qualifica, patologa del libro, perché diplomatasi, unica piemontese, nel solo istituto italiano (sede a Roma, corsi biennali sotto l'egida del Ministero dei beni culturali) che prepara restauratori di volumi e stampe. L'ha affisso in bella evidenza nel laboratorio di via Saluzzo 115 quel diploma conseguito nonostante lo scetticismo, se non l'ostilità, del padre. «Una scuola sulla patologia del libro? Ma che roba è?» mise in guardia la figlia quando lei lo informò sull'intenzione di iscriversi, dopo la maturità classica, al corso di Roma. Ma com'è nata, Marcella, questa passione per la cura delle pagine stampate? «Dalla frequentazione di una maestra torinese del restauro, Luigia Chiadò. L'ho vista al lavoro, ho visto rinascere, sotto le sue mani, testi malandati, quasi irrecuperabili. Mi ha consigliato lei di frequentare l'istituto romano». Una scuola a numero chiuso (non più di una decina di alunni ogni anno) in grado di preparare i futuri «patologi» soprattutto sull'uso degli strumenti e dei materiali. «In passato gli artigiani utilizzavano la colla di farina per le- gare i libri - spiega -. Non sapevano che quella sostanza è un invito a nozze per gli insetti. Adesso si usano colle sintetiche che non solo tengono lontani i microrganismi ma durano molto più a lungo». Non è stato facile, fresca di diploma, avere subito il lavoro da biblioteche ed enti pubblici dove abbondano incunaboli, tomi e stampe d'epoca. Diffidenze, pregiudizi, consolidate abitudini non spianavano la strada alla ragazza. Nel buio fitto un raggio di luce e speranza arriva dalla Biblioteca civica di Torino: è incaricata di ridare la vita a un'opera in condizioni molto precarie. La prova della verità è superata, il libro torna «guarito», gli esperti ammettono che il giovane patologo del libro lavora bene, merita fiducia e nuovi incarichi. E' l'inizio della sua ascesa: richieste di lavori oltre che dalla Civi¬ ca le arrivano da Regione, Centro Gobetti, antiquari e privati. Quale intervento le ha dato maggior soddisfazione? «Quello che sto terminando su un trattato di 200 pagine del Seicento». Titolo «Armonia astronomica & geometrica» di Thoefilo Bruni Veronese, edito nel 1622. Pagine spesso illustrate, rovinate dall'umidità, dai tarli, dalla polvere, cause principali delle infezioni. La copertina era da buttare, legatura inesistente. Quasi irrecuperabili, all'apparenza. Marcella ha «smontato» tutta l'intelaiatura, pagina per pagina, le ha lavate, pulite, seccate. Tra un po' il prezioso volume sarà pronto per tornare negli scaffali, a «casa propria». Per lei un libro da restaurare è come una persona anziana da accudire. Con amore. Guido J. Paglia Marcella Scala sta restaurando con pazienza e amore vecchi volumi malandati delle più importanti biblioteche pubbliche

Persone citate: Civi, Gobetti, Luigia Chiadò, Marcella Scala, Paglia Marcella

Luoghi citati: Roma, Torino