C'è il gelo tra Buttiglione e CI

C'è il gelo tra Buttiglione e CI Dopo vari contrasti, il movimento ha preso le distanze dal filosofo C'è il gelo tra Buttiglione e CI Un comunicato: «Non è più il nostro ideologo» IL CASO ALLA FRATTURA CROMA OMUNIONE ma soprattutto liberazione: da Rocco Buttiglione. Il leader e ideologo di CI non è più né una cosa né l'altra. Ne prendano atto i giornali e la smettano di imprestargli quei titoli che da tempo non corrispondono più alla realtà. E' il senso del comunicato con cui ieri l'ufficio stampa ciellino ha posto un gelido diaframma fra il movimento di Don Giussani e l'uomo che per anni ne era stato la mente pensante. Il raffreddamento ha radici lontane, ma nondimeno Buttiglione continuava ad essere identificato sugli organi di stampa come il vate di CI, anche quando esprimeva pareri in netto contrasto con la posizione ufficiale del gruppo. E di contrasti, negli ultimi anni, ce ne sono stati davvero parecchi, tutti registrati dal «Sabato», il settimanale di famiglia con il quale aveva ormai smesso di collaborare, diventando editorialista del «Tempo» e poi anche dell'«Avvenire», quotidiano dei vescovi italiani. Ci fu un tempo in cui Rocco Buttiglione - 43 anni, filosofo, fratello di Angela, la vestale del Tgl - era una presenza obbligatoria in qualsiasi convegno ciellino. Fu lui a fissare i temi dei primi meeting riminesi. Poi cominciarono i guai, sotto forma di polemiche, dissidi, rivalità personali spruzzate di gelosia. Il rapporto con il Papa, ad esempio: Rocco Buttiglione è l'unico pensatore cattolico vivente ad essere stato citato in un suo discorso da Giovanni Paolo II. Il filosofo è di casa in Vaticano, dove oltre alla stima di Karol Wojtyla può contare su importanti amicizie nell'entourage polacco del Papa, con cui i cielhni - dopo un flirt iniziale non vanno più molto d'accordo. E quando Buttiglione collabora alla stesura dell enciclica papale «Centesimus Annus», il «Sabato» non perde occasione di definirla subito «molto brutta». La diatriba si allarga alla po¬ litica. A Buttiglione viene appiccicata l'etichetta di «demitiano»: quanto mai scomoda in un periodo in cui il Movimento Popolare, per mano del «Sabato», scende in guerra contro il leader avellinese, all'epoca segretario della de e presidente del Consiglio. Buttiglione conserva un buon rapporto personale con Don Giussani, ma a Roma è malvisto dal leader locale di CI, Giacomo Tantardini. Intanto i dispetti continua- no: Buttiglione scrive una biografia di Augusto Del Noce, grande pensatore cattolico e suo maestro. «Il Sabato» si dimentica persino di pubblicarne la recensione. Motivo: nel libro, Buttiglione ha completamente ignorato il feeling che Del Noce aveva nutrito negli ultimi anni della sua vita per Comunione e liberazione. Altra polemica sulla guerra del Golfo: CI contro, Buttiglione a favore come Norberto Bobbio, al quale lo lega un'amicizia che riesce quanto mai indigesta ai cielhni. Nuovi mugugni anti-americanisti quando Buttiglione diventa rettore dell'università di Vaduz, finanziata dagli Stati Uniti. Sui temi religiosi lo scontro è ancora più aperto. Buttiglione si becca dello «gnostico» dal «Sabato», per aver parlato di Cristo in un'intervista «senza farlo precedere dall'articolo "il" e senza usare il nome completo "Gesù Cristo"». Il filosofo replica dicendo che «"Il Sabato non è Comunione e Liberazione» e che «può capitare a tutti di avere in famigli a un fratello sciocco. Resta un fratello, certo, ma non per questo cessa di essere sciocco». Siamo alle ultime battute: Buttiglione mette in dubbio l'unità politica dei cattolici dentro la de, che è invece la posizione ufficiale di Mp. Adesso è davvero troppo: «Il filosofo Rocco Buttiglione non è più il nostro ideologo», recita il comunicato di CI. E così sia. Massimo GrameUini Le accuse: «E' amico di De Mita, ha detto sì alla guerra del Golfo ed è pure gnostico» A sinistra: Rocco Buttiglione A destra: Karol Wojtyla A fianco: Luigi Giussani

Luoghi citati: Roma, Stati Uniti, Vaduz