«Ho scritto solo un capitolo della tragedia di Lady Diana»
«Ho scritto solo un capitolo della tragedia di Lady Diana» Il biografo Morton: nuove sciagure attendono la principessa «Ho scritto solo un capitolo della tragedia di Lady Diana» INTERVISTA UNA SPIA ABUCKINGHAJM PALACE LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Andrew Mortori, detto «Superman», è l'uomo del giorno in Inghilterra. Perché l'autore della clamorosa biografìa della principessa Diana ieri è stato al centro dell'attenzione, che aveva stornato fino al giorno dell'uscita del suo best seller in libreria, rinviando tutti gli appuntamenti, tutte le interviste. Ma ora è toccato a lui, cacciatore dei segreti di Corte, essere inseguito dai colleghi, costretto al dialogo in «diretta» con i telespettatori. Eccolo, dunque, sotto i riflettori, questo giovanottone di nemmeno 40 anni, grande e grosso in giacca scura, serioso dietro gli occhiali a stanghetta dorata, diventato improvvisamente il «re di Fleet Street», il cronista trasformato in miliardario per aver rovistato nei misteri dì palazzo reale. Fioccano a raffica le domande, anche dure, provocatorie. Le illazioni del suo libro non vanno contro il pubblico interesse minando il prestigio di casa reale? Non si tratta di illazioni, ed è arrivato il momento per la Corte di un amaro esame di coscienza. E' tutta una storia vera, raccontata da personaggi chiave nella vita della principessa Diana. Ho scritto quanto mi era stato riferito del suo periodo nero, negli Anni 80, quando era sprofondata nella depressione, colpita dalla bulimia nervosa, schiacciata dallo stress della vita di Corte e delle sue traversie matrimoniali. Ma ho lasciato da parte del materiale ancora più scottante, perché il pubblico non avrebbe sopportato di più. Cosa pensa personalmente dei problemi di Diana? Ha passato degli anni davvero brutti. Rendendo pubblici i suoi guai, offrendo di lei un ritratto visto con simpatia, positivo, narrando la storia di una ragazza che è diventata principessa ancor prima di diventare donna, spero di aiutarla a superare i suoi problemi. Per il suo bene personale ma anche per quello della Nazione. Sono veri i cinque tentativi di suicidio citati nel suo libro? A questi episodi ho dedicato soltanto un paio di pagine. Ma so bene che hanno costituito i titoli più clamorosi per la stampa di tutto il mondo. Gli episodi sono veri, mi sono stati confermati a più voci da chi è stato vicino alla principessa. Ma più che effettivi tentativi di uccidersi, ritengo fossero disperate richieste di aiuto rivolte a suo marito. Che ruolo ha avuto la principessa Diana nella stesura del suo libro? C'è stata una cospirazione contro il principe Carlo e la famiglia? La principessa non ha cooperato con chi ha scritto e pubblicato questo libro. Il libro è stato scritto solo da me in base al materiale raccolto presso personaggi chiave della sua vita. E non c'è nessun complotto, la principessa non sta orchestrando affatto una campagna di stampa contro suo marito. Crede che Carlo e Diana siano destinati al divorzio? No, non credo che divorzieranno. Ma la principessa non può tollerare più a lungo questa situazione. All'orizzonte, incombente sul suo capo, c'è sospeso un clima di tragedia. Che cosa vuol dire? Gli amici di Diana hanno deciso di parlare con me solo dopo aver atteso per anni che il marito Carlo o la famiglia reale facesse qualcosa per aiutare la principessa. Invano. Perciò hanno cominciato a parlare, perché se non facciamo presto qualcosa potremmo perderla. Il giornalista-scrittore ha lasciato volutamente nel vago questa frase. Non si è capito se allude all'ipotesi di una soluzione traumatica, considerata la labilità nervosa di Diana, o alla chiusura del suo legame matrimoniale. Queste preoccupazioni sul futuro hanno consigliato l'editore ad anticipare l'uscita del libro. E' vero che Carlo era arrabbiatissimo con la regina dopo il discorso di fine anno in cui Elisabetta ha smentito l'ipotesi di abdicazione? Sì, non ha parlato alla madre per diversi giorni. E si lamentava con tutti di quello che era avvenuto. Sarah, la duchessa di York, la moglie ora separata del¬ l'altro figlio della regina, Andrea, e stata una delle «talpe» che l'hanno aiutata nella stesura del libro? No. Non le ho mai parlato. Ho invece sentito diversi suoi amici che mi hanno riferito del progetto, attribuito a Sarah, di troncare insieme, lei e Diana, i loro matrimoni infelici. Diana poi ci ha ripensato, per senso del dovere è rimasta. Che effetto avranno queste rivelazioni sui fi^li dei principi del Galles, su Willie che ha 10 anni o su Harry di 7? Sono i primi a rendersi conto del clima di indifferenza, di ostilità che si respira in casa, perché hanno visto la madre piangere più volte. Il più grande, Willie, è protettivo verso Diana, sia in privato che in pubblico, Quanto pensa di guadagnare con questo libro? Non ne ho idea. Ma i soldi non sono stati la mia motivazione. Insomma, Superman avrebbe scritto questa clamorosa «biografia segreta» come un «paladino» di Diana, per vendicarla dei torti. Una lodevole aspirazione che si abbina, però, allo scontato successo in libreria. Paolo Patrono Processo in diretta tv al giornalista che ha svelato i segreti della famiglia reale «L'ho fatto per il bene loro e della nazione i figli hanno già capito il dramma dei genitori ora bisogna far qualcosa prima che sia tardi» Il principe Andrea con Sarah Ferguson, altra unione che sembra arrivata ad una traumatica conclusione Nella foto grande Diana in tenuta sportiva. Sopra II giornalista Andrew Morton mostra il libro-scandalo. A sinistra il principe Carlo, ora si mormora che starebbe meditando di rinunciare al trono [foto ansa-ap]
Persone citate: Andrew Morton, Andrew Mortori, Carlo, Diana, Paolo Patrono, Sarah Ferguson
Luoghi citati: Galles, Inghilterra, Londra
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