Omicidio sotto i portici per il pizzo dei poveri

Omicidio sotto i portici per il pizzo dei poveri Milano, ambulante nero uccide collega Omicidio sotto i portici per il pizzo dei poveri «Pretendeva parte del mio incasso perché era arrivato prima in zona» MILANO IDALLA REDAZIONE j Nella città delle tangenti miliardarie c'è anche il racket del|la miseria, il «pizzo dei poveri» Iper un metro quadro di suolo pubblico occupato (abusivamente) per vendere cianfrusaglie. Un «pizzo» di cui non si discute al tavolo di un raffinato {ristorante, ma per strada, con violenza: fino ad arrivare, coirne è successo l'altra sera, all'omicidio. Mustafà Abdou è un marocchino di 31 anni: un uomo colito, laureato in ingegneria elettronica, che la miseria ha spinto in Italia a vivere in quella linea di confine tra la precarietà e l'illegalità. Ha collezionato jprecedenti penali per furto; ipoi, da un anno, si è messo a vendere cagnolini meccanici a Milano sotto i portici che portano da piazza Duomo a corso Vittorio Emanuele. In pieno centro della città, quindi, accanto ai negozi eleganti, ai bar affollati. Qui, tra un sequestro e l'altro ad opera dei vigili urbani, sopravvive un piccolo bazar: accendini, borsette, occhiali, collanine, cravatte, giocattoli, ombrelli quando piove. Gli italiani (forse regolari, certo mai cacciati dalla polizia urbana) sono stanziati lì con le loro bancarelle; gli immigrati si accontentano di un mezzo lenzuolo per terra. Il posto comunque è il più appetibile della città: ci passano ogni giorno migliaia di persone, per quanto la vendita sia scarsa qualcosa si rimedia sempre a fine giornata. A vendere cagnolini meccanici in quel posto ci si erano messi in due: Abdou e il suo connazionale Ramzi Bouzzeri, 26 anni. Bouzzeri, così diceva, aveva cominciato per primo: il posto era suo e se l'altro voleva : starci doveva pagarlo; una percentuale sulle vendite, una tangente insomma. Da almeno un anno litigavano per quel posto e sembra che una volta Bouzzeri avesse anche picchiato il collega. Fatto sta che Abdou si era ar¬ mato di coltello e domenica sera lo ha usato. Chi ha assistito alla scena racconta dello scoppiare di una lite, sempre per la storia del posto. Erano quasi le undici di sera: Abdou a un certo punto ha tirato fuori il coltello e ha colpito. Tre coltellate che hanno preso il rivale in pieno petto, recidendogli l'aorta e perforandogli il polmone. Dopo una notte in ospedale, dopo vari tentativi dei medici di salvarlo, Bouzzeri è morto ieri mattina. Abdou è finito subito in prigione. All'accoltellamento ha infatti assistito un carabiniere: anche se in quel momento era in borghese, fuori servizio, è riuscito a bloccare Abdou. Una breve colluttazione e poi l'uomo è stato consegnato ad una pattuglia che stava presidiando piazza Duomo. «Non ne potevo più - si è giustificato dopo l'arresto - era un anno che mi tormentava, che non mi permetteva di lavorare. Appena arrivavo in quel punto compariva e mi chiedeva di pagare». Ma quanto può valere un metro quadro occupato abusivamente, dove da un momento all'altro possono arrivare a cacciarti via e a sequestrarti la merce? Potrà sembrare incredibile, ma secondo quanto stanno appurando gli inquirenti, il sistema del «pizzo» è assai diffuso tra i venditori clandestini. Mezzo lenzuolo in piazza Duomo, una «postazione» di lavavetri in un punto particolarmente trafficato, un banchetto di accendini vicino alla stazione: tutto si paga, tutto ha un prezzo. A riscuotere sono generalmente connazionali che, arrivati prima, si sono già accaparrati i punti strategici. Ma questi connazionali possono essere a loro volta collegati alla malavita italiana: e così il racket imperversa anche qui, a pretendere un «pizzo» miserevole su miserevoli vendite che a malapena garantiscono la sopravvivenza. Uccidere per un po' di cagnolini meccanici: succede anche questo, nella Milano delle tangenti.

Persone citate: Mustafà Abdou, Ramzi

Luoghi citati: Italia, Milano