Gli 007 inglesi spiavano Maxwell
Gli 007 inglesi spiavano Maxwell Un ex agente rivela: «C'è un dossier su manovre finanziarie e legami con l'Est» Gli 007 inglesi spiavano Maxwell «Ilpremier e la Banca d 'Inghilterra sapevano» Ma subito arriva la smentita di Downing Street LONDRA. Almeno due anni prima della morte del magnate dell'editoria Robert Maxwell, trovato cadavere in mare il 5 novembre scorso in circostanze misteriose, al largo delle Canarie, il governo di Londra era stato informato dai servizi segreti del tenore delle sue attività finanziarie e ne aveva messo al corrente anche la Banca d'Inghilterra. La rivelazione, pubblicata ieri dal «Financial Times», è stata fatta da un ex funzionario del centro di ascolto governativo di Cheltenham, Robin Robison, secondo cui le informazioni raccolte sarebbero poi state passate al premier e alla banca centrale. La notizia, pubblicata con grande risalto dal quotidiano finanziario britannico, ha suscitato un'immediata richiesta di indagini da parte del comitato dei pensionati del gruppo Mirrar, i cui fondi pensione sono stati stornati dal defunto imprenditore per rimpinguare le finanze di una rete di altre compagnie di sua proprietà. 1 pensionati chiedono ora alla magistratura di intervenire per accertare i motivi per cui esponenti governativi e finanziari britannici non siano intervenuti per impedire a Maxwell di portare avanti i suoi piani di utilizzo dei fondi pensione per scopi diversi da quelli istituzionali. Un'inchiesta analoga è stata chiesta dal ministro «ombra» laborista dell'Industria, Gordon Brown. Anche se informazioni su Maxwell erano state raccolte sin dai primi anni della sua attività imprenditoriale, a causa dei suoi contatti ad alto livello con esponenti comunisti in Unione Sovietica, i dati acquisiti dai servizi d'ascolto riguardavano, ha detto Robison, telefonate e messaggi in fax intercettati in Israele e nel Mediterraneo probabilmente da bordo dello yacht di Maxwell, il «Lady Ghislaine», dal quale il re dell'editoria è precipitato in mare nel novembre dello scorso anno morendo annegato. Robison, che attualmente ha lasciato il suo posto presso il «Joint intelligence committee» (Jic) - la commissione congiunta per le informazioni segrete isti¬ tuita presso l'ufficio del gabinetto britannico con il compito di coordinare e valutare i dati ricevuti dall'MI5 e dall'MI6, i servizi segreti interni e esteri britannici - ha rivelato che le informazioni raccolte su Maxwell si riferivano alle attività finanziarie e ai viaggi all'estero. I dati raccolti venivano poi regolarmente inviati, con la protezione di parole in codice, a un funzionario della Banca d'Inghilterra a Londra. Un portavoce della banca ha però detto di non aver trovato nessun riscontro dei documenti. Il giornale «Evening Standard» avanza infine l'ipotesi che Maxwell potesse essere affetto da instabilità mentale. La prima mezza smentita alle rivelazioni del Financial Times è arrivata dal premier britannico John Major. Il primo ministro ha fatto sapere di non aver mai visto le informazioni su Robert Maxwell che sarebbero state trasmesse al governo dai servizi segreti. Un portavoce di Downing Street si è rifiutato di commentare le rivelazioni del giornale, asserendo di non poter fare «commenti su questioni relative alla sicurezza». Da informazioni emerse in giornata riferite dalla «Press Association», comunque, risulterebbe che l'informatore del Financial Times, Robin Robison, sarebbe stato trasferito in un servizio nel quale non poteva avere accesso ad informazioni segrete «delicate» nel giugno del 1989, prima cioè degli avvenimenti su cui ha fornito indicazioni al giornale. [e. st.] Robert Maxwell, il re dell'editoria morto in circostanze misteriose
Persone citate: Gordon Brown, John Major, Joint, Robert Maxwell, Robin Robison, Robison
Luoghi citati: Inghilterra, Israele, Londra, Unione Sovietica
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