Asti, una città a teatro di O. R.

Asti, una città a teatro Si parte il 25 giugno con «Tanto per animare la serata» di Santarelli Asti, una città a teatro Riondino aprirà gli spettacoli di luglio con «Seminario sulla verità» Chiuderà la rassegna Giorgio Alberiteli e il suo «Materialiper il Lear» MILANO. «Astileatro 14» prosegue nella linea di proporre testi e spettacoli nuovi, coinvolgendo al massimo la città nella presentazione e realizzazione. Intanto, il contributo finanziario dei privati, a fianco delle somme elargite da enti pubblici, è via via passato, negli ultimi anni, dal 6% al 30%: un'altra concreta prova della stima che circonda la rassegna. «Motivo di orgoglio», ha detto l'assessore alla Cultura Giuseppe Barolo, è anche il patrocinio del ministero del Turismo e Spettacolo concesso nonostante le difficoltà. La maggioranza delle produzioni vede l'impegno di «Asti Teatro 14» insieme con gruppi ospiti. Il comune denominatore è il gusto di andare a cercare qualcosa di nuovo: «Drammaturgia contemporanea», «Altro teatro», «Musica e architettura», «Cabaret viola 3», «Teatro ragazzi», «Proposta-progetto», «Convegni e incontri», «Mostre», «Letture», «Percussioni mondi e suoni». Si apre il 25 giugno, con «Tanto per animare la serata» di Manlio Santanelli, spaccato sul delirio d'una coppia di pensionati; compagnia Marca Tre, regia di Marco Parodi. Il 26, «Giorni felici» di Samuel Beckett; il 29, dopo 11 anni, torna ad Asti «Omote» di Ushio Amagatsu, spettacolo prodotto dal Théàtre de la Ville di Parigi e dal Ginza Saison Theatre di Tokyo; il 30, «Lezioni di cucina di un frequentatore di cessi pubblici», di Rocco D'Onghia, vicenda omosessuale di amore e morte recitata da «Il Gruppo Della Rocca» e diretta da Roberto Guicciardini. Luglio si apre con «Seminario sulla verità», di e con Davide Riondino e dagli attori dell'Agidi; il 2, la compagnia «Il palcoscenico» propone «Non può finire così, ovvero riscrivere il cinema»: diverse conclusioni per i film «Divorzio all'italiana», «Provaci ancora, Sam», «9 settimane e mezzo»; il 5, il «Teatro Popolare» con «Le parole al buio: dodici duetti e un monologo» di Paolo Puppa; il 6, uno studio dal «Faust» di Goethe, «Le madri», riunù'à interpreti francesi, svizzeri, tedeschi e italiani; l'8, «Gli abbi del cuore», di Fabio Maraschi, storia di un attore malato di Aids, compagnia «Magnifico», con Athina Cenci e la regia di Marco Mattolini; il 9, «La presa di Babilonia», recitata dal Teatro in Trastevere, autore e regista Oliviero Beha; il 10, «Gocce d'acqua», di Pier Francesco Poggi, con la compagnia de «Il Minotauro». Ultimo appuntamento il 10 luglio, con l'anteprima dello spettacolo «Materiali per il Lear» che Giorgio Albert a zzi porterà a Taormina. Serate in spazi diversi (Palazzo del Collegio, ex-Confraternita di S. Michele, Teatro Politeama, Casermone) e anche in piazza. Il 4 luglio, la «Sacra rappresentazione» in piazza Cattedrale, vedrà, di fianco al regista Paolo Todisco, l'attrice Bianca Toccafondi e altri professionisti, la partecipazione di gruppi musicali, coreutici e folcloristici astigiani. Nuovo il settore «Letture», destinato alle scuole medie inferiori; lo realizzano la Biblioteca Consorziale Astense e La Stampa-Tuttolibri. [o. r.]

Luoghi citati: Babilonia, Milano, Parigi, Taormina, Tokyo