Nel '76 l'ultima sommossa di F. M.

Nel '76 l'ultima sommossa Nel '76 l'ultima sommossa Alle «Murate» 4 giorni di paura con 240 ribelli barricati in cella FIRENZE. I lunghi corridoi si svuotano improvvisamente. Dalle celle riecheggia l'urlo della rivolta. E' il 17 dicembre del 1976, a Firenze. Nel carcere delle Murate esplode la grande sommossa. rjuecentoqtiaranta detenuti si sono barricati nella terza sezione dopo aver preso in ostaggio sette agenti di custodia. Dura 4 giorni, quella ribellione, piena di violenza e di paura. Il 21 dicembre anche i più duri si arrendono. Ma questa è solo l'ennesima tappa, nel lungo cammino della rivolta carceraria, da Alessandria a San Gimignano, dall'Elba a Palermo. Dal 1975 a oggi, in 17 anni, 16 grandi sommosse. Un [elenco tragico, pieno anche di Imorti. H 2 gennaio 1977, pochi giorni dopo Firenze, esplode Treviso. E 13 detenuti, fra i quali Prospero Gallinari, evadono dopo aver preso in ostaggio 6 agenti. Il 2 ottobre del '79 tocca all'isola dell'Asinara: i 70 detenuti della sezione di massima sicurezza, fra i quali i br Renato Curdo e Alberto Franceschini, scatenano una lunga battaglia contro gii agenti. Si arrendono dopo due giorni: hanno distrutto 20 celle. Poi, nell'anno che segue, il 27 ottobre '80, è la volta di Badu 'e Carros: un gruppo di brigatisti si scontra con le guardie, mentre un commando uccide a coltellate due reclusi Francesco Zarrillo e Biagio Jaquinta. Dura solo un giorno quella rivolta. Il 28 dicembre 1980, a Trani (Bari), in 70 prendono in ostaggio 18 agenti di custodia. Blitz dei carabinieri per liberare le guardie. Ci riescono, ma alla fine si contano 13 feriti. Il 20 marzo dell'ai, nel carcere della Bicocca (Novara) 8 detenuti guidati da Renato Vallanzasca sequestrano 7 guardie e le costringono ad aprire le celle di Massimo Loi e Bodizar Vulicevic: i due sono pugnalati e decapitati. Il 27 aprile '81 il fuoco della rivolta a Fossombrone, Pesaro: in 50 catturano 7 guardie. Nove ore dura la sommossa, ma prima di arrendersi i reclusi uccidono un altro detenuto, Giovanni Chisena. Infine, l'ultima grande rivolta. A Porto Azzurro, il 25 agosto dell'87. In sei armati di coltelli e pistole prendono in ostaggio 35 persone, fra le quali il direttore del penitenziario. Si barricano nell'infermeria, mentre sull'isola invasa dai turisti arrivano i Nocs per tentare il colpo di mano. Il capo del gruppo è Mario Tuti, terrorista nero condannato all'ergastolo: vuole un elicottero per scappare. I ribelli resistono 7 giorni, poi si arrendono, [f. m.]

Persone citate: Alberto Franceschini, Badu, Biagio Jaquinta, Francesco Zarrillo, Giovanni Chisena, Loi, Prospero Gallinari, Renato Curdo, Renato Vallanzasca