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Influenze di Proust e idee avveniristiche Due artisti in mostra: Giannini e Venturelli Influenze di Proust e idee avveniristiche Più d'uno ricorderà Giuseppe Giannini che, nato nel 1937 a Quiesa, Lucca (non lontano dal lago di Massaciuccoli), a Torino ha già esposto: nel '64 alla «Boterò» e, nell'83, alla «3A». Lo ripropone oggi l'«Arte Club» (via della Rocca 39, fino al 20 giugno). Le sue immagini più recenti sembrano lasciarsi alle spalle i vecchi motivi dell'angoscia e del disagio. Dal profondo d'una colta educazione, maturata sui libri di Proust e i film di Bergman, Giannini attinge così la carica che, nell'illustrare «Un amore di Swann» (come ha fatto per una edizione fuori commercio dell'Olivetti) o «Il ritratto di Dorian Gray» di Wilde, per le edizioni «Nuages» (Milano), si combina con le immagini da lui memorizzate. E così necessarie gli sono, da averlo indotto, dopo veht'anni vissuti a Milano, a far ritorno in Lucchesia, dove ha ritrovato il proprio mondo anche nel breve giro d'orizzonte del suo giardino e del lago, negli interni dove, sorretto da una tecnica straordinaria, ridi¬ segna le sue elegie. A Pinerolo, fino al 21 giugno, Palazzo Vittone ospita una mostra antologica dedicata all'architetto torinese Enzo Venturelli (n. 1910). Le sue realizzazioni - dal Teatro Principe (1945), in via Principi d'Acaja, e dalla Sala da ballo Eden (194748) alla casa-studio di Mastroianni (1954), sotto Cavoretto, e all'acquario-rettilario (1957-'60), ma soprattutto la più spinta attività progettuale, ne fanno una sorta di avveniristico ideatore di città «nucleari», cultore di ima vera e propria «urbanistica spaziale». Si colloca così in quella visione espressa da Michel Ragon e Walter Barman, in linea con le storiche esperienze di Sant'Elia e Le Corbusier, Wright, Mendelsohn. A dargliene atto, oggi, è il nuovo «quaderno della collezione civica d'arte di Pinerolo» curato da Mario Marchiando-Pacchiola con contributi di Francesco De Caria, Marco Parenti e Donatella Taverna. ' Angelo Dragone