«Nessun raid in centro»

«Nessun raid in centro» In auto sotto i portici per sequestrare la merce di un abusivo «Nessun raid in centro» Vigile urbano respinge le accuse Allora, ufficiale Comandù, che cosa accadde alle 22 del 9 maggio, in via Roma? E' vero che lei guidò la Tipo dei vigili urbani sotto i portici, zigzagando tra i passanti, travolgendo con una «folle corsa» i prodotti di un extracomunitario di fronte alla gioielleria Fasano? Ed è vero che, poco dopo, urtò una Opel in via Lagrange e non si fermò a constatare i danni? «No, non è andata proprio così» risponde lui. Quarantadue anni, 19 di servizio nel corpo, Giovanni Comandù è un «duro» che riscuote molti consensi tra i commercianti della zona, stufi dei venditori abusivi che stazionano davanti alle loro vetrine. Era lui, con due colleghe a bordo, alla guida dell'auto di pattuglia nel centro storico. Racconta la sua versione: «Quel venditore abusivo l'avevo visto prima in piazza Castello, poi in piazza San Carlo, infine sotto i portici. Ho deciso di sequestrare la merce. Con l'auto sono salito lungo gli appositi scivoli, ho percorso pochi metri e non c'erano passanti. Ma l'extracomunitario aveva già raccolto la sua roba e se l'era svignata». Scusi, ma i metri sono 65 e gli «appositi scivoli» servono alle carrozzine degli handicappati, non alle auto: «Ce ne siamo già serviti altre volte». Non era più semplice accostare lungo la strada? «No, volevo caricare in auto il materiale se- questrato». Pare che lei abbia travolto alcuni oggetti: «Non me ne sono accorto». E l'incidente? «Ho urtato lo specchietto di un'auto, non ho notato che si era rotto. Sono tornato indietro quando il guidatore ha avvertito la centrale ed ho ricevuto la comunicazione via radio. C'è tutto nel verbale». Ma nel verbale non c'è traccia della gimkana in via Roma: «Perché non c'era niente da scrivere, visto che l'operazione si era chiusa senza risultati. E poi non era una gimkana». Sarà, ma questa versione non convince tutti. Non il vicecomandante del Corpo, Ferdinando Pantano, né il diretto superiore di Comandù, Domenico Benini, che parlano di iniziativa «impropria» e «inopportuna», pur sottolineando che «non è accaduto niente di grave». Soprattutto non convince l'assessore Ermanno Tedeschi: «Comandù ha sbagliato: innanzi tutto doveva fermare l'auto a fianco dei portici; e in ogni caso perché non ha fatto subito rapporto?». A smuovere le acque è stato invece il rapporto di un altro vigile urbano, un sottufficiale spettatore dell'episodio. E' datato 5 giugno. Il giorno dopo Benini ha sentito Comandù, chiedendogli di mettere nero su bianco la sua versione. La notizia è filtrata, ha raggiunto i partiti. Assessore, come andrà a finire? «E' probabile una contestazione disciplinare, perché l'ufficiale ha adottato un provvedimento superiore alle esigenze. Non vorrei soltanto che un singolo episodio fosse strumentalizzato». L'ufficiale Giovanni Comandù Ferdinando Pantano Domenico Benini