Sinistra dc «Segretari dovete dimettervi»

Sinistra dc: «Segretari dovete dimettervi» Si accende il dibattito nello scudocrociato Sinistra dc: «Segretari dovete dimettervi» Bruno e Zanetta: «Polemica sterile» Comune, sì al dialogo con pds e Leghe II dibattito nella de si accende. Ieri la direzione cittadina ha dato via libera ai segretari provinciale, Zanetta, e cittadino, Bruno, per prendere contatto con «tutti i partiti democratici» (compresa la Lega Nord) per incontri bilaterali, per verificare le condizioni di governabilità del Comune. Il primo incontro, con il pds, dovrebbe avvenire a fine della prossima settimana. «Sia chiaro, non per stato di necessità - precisa Rolando Picchioni per il Terzo Polo - poiché l'attuale giunta non è affatto in crisi». Tutti d'accordo? Parrebbe di sì, ma la febbre della polemica è dietro l'angolo. La fa salire una lettera, inviata dal gruppo del ministro Sodrato ai vertici provinciale e cittadino dello scudocrociato. «Cari segretari dimettetevi», chiedono 7 dirigenti della sinistra de eletti in comitato provinciale e cittadino. Un «cari» di pura cortesia visto il tono della lettera. «A due mesi dalle elezioni - vi è scritto - dobbiamo constatare l'assoluta mancanza di volontà politica per aprire un dibattito sulla nuova situazione determinata dal voto». Aggiungono i sette: nella de «da troppo tempo» manca la «volontà» di rilanciare l'azione del partito. Ci vuole un atto di coraggio: ovvero le dimissioni di Zanetta e Bruno rispettivamente dalla segreteria provinciale e da quella cittadina. Solo così - conclude il messaggio - si potrà riaprire il dibattito interno al partito e dare un segnale di cambiamento ai simpatizzanti e all'opinione pubblica. In via Carlo Alberto, durante la direzione cittadina, la presa di posizione della sinistra è stata accolta da una controffensiva di polemiche. Alcuni hanno rilevato che «la sinistra polemizza, ma alle riunioni il suo ministro è assente». Zanetta caustico: «La lettera forse è arrivata in ritardo. Ho messo a disposizione il mio mandato da tempo. Ma le dimissioni sono state respinte, in attesa dei congressi: sono convocati, aspettiamo solo che il Consiglio nazionale dia il via alle nuove regole, ossia più peso agli eletti e meno alle tessere». Duro l'andreottiano Francesco Bruno: «Invece di sollevare "querelle" pretestuose lavorino. Ho convocato per due volte il congresso cittadino, ma proprio la sinistra del Confronto mi aveva fatto sapere che con le vecchie regole non vi avrebbe partecipato. Adesso mi chiede di lasciare. Contemporaneamente mi dà (come del resto tutta la direzione) mandato di fissare gli incontri bilaterali con gli altri partiti. Si mettano un po' d'accordo. Almeno con se stessi». Vito Bonsignore non vuole «guerre». E tirando fuori il ramoscello d'ulivo chiede l'unità del partito per aprire un dibattito «vero» sulla governabilità del Comune, «da affrontare - dice con tutti i gruppi municipali democratici, con chi, abbandonata la protesta sterile, vorrà imboccare la strada della proposta». Giuseppe Sangiorgio La sinistra de vicina al ministro Guido Bodrato (sopra) contro i segretari. Vito Bonsignore: «Prepariamo uniti i congressi e il confronto con i partiti»

Persone citate: Francesco Bruno, Giuseppe Sangiorgio, Guido Bodrato, Rolando Picchioni, Vito Bonsignore, Zanetta