Papin-Plat, atto primo di Roberto Beccantini

Papin-Plat, atto primoEuropei: c'è anche Svezia-Danimarca, ma tutta l'attenzione è su Francia-Inghilterra Papin-Plat, atto primo Ey un anticipo di Milanjuventus MALMOE DAL NOSTRO INVIATO Quella enorme cassa di risparmio che sta diventando il campionato d'Europa, cinque gol in quattro partite, fa i conti in tasca a Michel Platini e Graham Taylor. L'ispezione è in programma oggi, allo stadio di Malmoe. Per tutti, Francia-Inghilterra. Per noi, Papin contro Platt: atto primo della ciclica sfida tra Milan e Juventus. Ne vedremo delle belle? Può darsi. Quando gli estremi si toccano zero vittorie i galletti nel '92, zero in profitto gli ex maestri nel compito in classe con i danesi - di solito ci scappa un pareggio. Ogni mattina, alle 7,30, Papin esterna alla radio. «Colpo al cuore» dura un minuto, gli argomenti li sceglie lui, ieri ha parlato del Gullit «scozzese», prossimo compagno, e rivale, alla corte di Berlusconi. Sessanta secondi di sperticati elogi, «grandissimo per mezz'ora, un portento della natura». Di Platt, viceversa, disserta con i giornalisti, a ore più potabili: pericolosissimo, specie sugli sviluppi dei calci di punizione. All'Inghilterra, è legata la fine dell'imbattibilità della Francia di Platini (8 marzo 1989-19 febbraio 1992): 2-0, con la firma di Shearer, all'esordio, e Lineker. Se gli inglesi perdono poco pur giocando da cani - una sconfitta in 22 gare da quando c'è Taylor -, i francesi non sanno più vincere, come testimoniano le due sconfitte e i tre pareggi dell'anno in corso. Ancora: fanno acqua da tutte le parti (9 gol in 5 gare) e se non segna Papin (4 su 6) sono dolori. Corrucciato, infastidito dal pressing dei media, Platini conta sulla tempra britannica di Cantona, esule e campione a Leeds, e medita di confermare Perez al posto di Vahirua, e questo per garantire sbocchi meglio assortiti al gioco d'attacco. Perez è colui che, nella sfida inaugurale con la Svezia, ha offerto l'assist dell'I-1 a Papin. Non solo: con il suo 1,63 è anche il più piccolo giocatore di tutti gli Europei, davanti a Nevin, scozzese (1,65), e Haessler, tedesco (1,66). Taylor si rivolge pubblicamente al buon Dio: «Ma lo sai che Gary (Lineker, ndr) sono ormai quattro partite che non segna?». Dopo aver definito rubbish, spazzatura, la qualità del gioco srotolata contro i danesi, la stampa inglese è pronta a passare per le armi tecnico e squadra. Formazione segreta, Taylor esclude però il ricorso al libero arretrato, anche se proprio Platt fa presente che «con uno come Papin meno si gioca in linea e meglio è». A Wembley, in febbraio, su Papin andò Des Walker, fisso. Morale: «Gipipì» non toccò palla. «Guai a perderlo di vista», sospira. David Platt, 30 gettoni e 10 reti in nazionale, mette le mani avan- ti: «In Inghilterra mi chiamano il nuovo Robson, in Italia il nuovo Tardelli. La posizione che prediligo è al centro, subito dietro le punte. Al centro, e non all'esterno, visto che non sono un tornante. Ne parlerò con Trapattoni». E farà bene, dal momento che l'intenzione è proprio quella di sistemarlo ai lati. Webb, Clough e Shearer dovrebbero rilevare Curie, Smith e Merson. In difesa, tre centrali: Keown (acciaccato, è pronto Curie), Walker, Palmer. A livello di precedenti, stravince Albione: 22 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte nell'arco di 31 partite. L'ultimo successo della Francia risale al 1984 e venne siglato, guarda caso, da una doppietta di Platini. In tribuna, fra gli altri, anche Bobby Charlton: il suo record di gol (49) è in pericolo. Ancora uno, e Lineker lo eguaglia. Ma Gary ha le gomme bucate e secondo un tabloid di Londra, il Daily Star, rischierebbe addirittura il posto. Taylor piange sugli assenti (Gascoigne, Barnes, Stevens, Wright, ma pure Dixon e Jones), intanto su piazza ci sono già Eriksson, Radice e Suarez. Oggi dovrebbe spuntare Sacchi, mentre Boniperti ha preferito una battuta di caccia con Baggio anziché Platt. Per finire, un pensierino di Platini sulla Germania: sono molte le partite che perde all'80', pochissime quelle che perde al 90'. Roberto Beccantini