I minatori hanno vinto dopo 24 giorni nei pozzi

I minatori hanno vinto dopo 24 giorni nei pozzi Niente cassa integrazione per i «ribelli» sardi I minatori hanno vinto dopo 24 giorni nei pozzi CAGLIARI. Lunedì i minatori riprenderanno il lavoro. Dopo la decisione dei vertici dell'Eni che nell'incontro con i rappresentanti della Regione sarda, hanno confermato il ritiro dei provvedimenti di cassa integrazione, gli operai delle miniere del Sulcis-Iglesiente, hanno lasciato i pozzi occupati da 24 giorni. Per rendere più convincente la loro lotta, avevano deciso anche di minare gli ingressi, «Vogliamo delle risposte concrete», avevano detto, e le hanno avute. Ma con il ritiro della cassa integrazione, è arrivata anche la conferma dell'Eni che gestisce tramite la Società italiana miniere (Sim) gli impianti di San Giovanni, che la produzione si fermerà nel 1995. La chiusura dei pozzi piombo-zinciferi viene, dunque, confermata, ma dilazionata nel tempo. Quando è arrivata da Roma la notizia che il lavo¬ ro sarebbe ripreso regolarmente, l'assemblea a Monteponi dei dipendenti Sim ha dato il via al ritorno alla normalità. L'occupazione è cessata anche nei pozzi di Nebida, Campo Pisano e San Benedetto, Su Zurfuru. L'esplosivo che era stato collocato nelle miniere è stato consegnato alla polizia e subito dopo un corteo spontaneo ha salutato quella che a Iglesias viene considerata «una vittoria». Mentre giovedì a Roma si trattava, a Cagliari i dipendenti della Sim, giunti in corteo dal centro minerario, hanno occupato la sede dell'Eni. Nel pomriggio gli operai sono ripartiti scendendo di nuovo nei pozzi e decisi a restarvi sino al ritiro della cassa integrazione. «La sospensione non basta, vogliamo il ritiro del provvedimento», hanno urlato i minatori; ventiquattr'ore dopo sono stati accontentati. [m. a.l

Luoghi citati: Cagliari, Iglesias, Roma