Il fantasma Watergate in casa Bush di G. Bea

Il fantasma Watergate in casa Bush Il fantasma Watergate in casa Bush Intascò fondi neri dall'amministrazione Nixon Dopo il mezzo scandalo di tre presunte amanti, su George Bush si allunga l'ombra ben più minacciosa dello scandalo americano del secolo, il Watergate. Tutta colpa dei dollari che l'allora congressista del Texas ricevette dal presidente Richard Nixon. Erano dollari «avvelenati», che provenivano da un mega-fondo segreto, stanziato dalla Casa Bianca per facilitare l'elezione di alcuni candidati repubblicani e manipolarne le carriere. Secondo un memorandum dell'Amministrazione, rimasto inedito fino a oggi, «lo scopo dei contributi era di poter ricattare i candidati, una volta che fossero stati eletti», mettendo nelle loro mani fondi illegali, che non avrebbero potuto dichiarare. All'origine del Watergate ci fu proprio questa operazione, chiamata «townhouse operation», perché condotta in una villetta fuori Washington, dove un team di fedelissimi del Presidente distribuì, nel '70, tre milioni di dollari a un gruppo «selezionato» di politici. Tra i beneficiari c'era anche Bush, come rivelano alcuni documenti, recentemente resi pubblici dall'Archivio nazionale Usa e ora passati sotto lo scrutinio del «New York Times». Intascò oltre 100 mila dollari in assegni, più altri seimila in contanti, consegnatigli dal capo dello staff della Casa Bianca, Haldemann. All'epoca, Bush era in corsa per il Senato, ma, nonostante quella pioggia di dollari, fu sconfìtto da Lloyd Bentsen. Tre anni dopo, quando fu nominato presidente del «Republican national committee», Bush - rivelano i documenti chiese alla Casa Bianca di poter distruggere le prove della «townhouse operation». L'intervento della magistratura bloccò tutto, l'operazione fini sotto inchiesta e i giudici del Watergate emisero numerose condanne per violazione della legge sulla «trasparenza» elettorale. Nel '74, tre consiglieri di Nixon finirono in cella. Bush, invece, schivò l'inchiesta senza danni, come gli altri candidati sovvenzionati da Nixon: a loro i giudici non hanno mai contestato reati. Il futuro Presidente disse di aver dichiarato tutti i finanziamenti ricevuti, compresi i 100 mila dell'Amministrazione, ma negò di aver intascato una «mazzetta» da seimila. Poi non se ne parlò più. E, ora, su quei seimila dollari fantasma, dalla Casa Bianca arriva solo un imbarazzato silenzio. [g. bea]

Luoghi citati: Texas, Usa, Washington