L'impegno dei vescovi per affrontare la crisi di Guido Novaria

L'impegno dei vescovi per affrontare la crisi Preoccupata Conferenza episcopale L'impegno dei vescovi per affrontare la crisi Proposto osservatorio socio-religioso «Senza lavoro, rischi di tensioni» I vescovi del Piemonte s'interrogano sulla crisi industriale di una regione che, dicono, «rischia di diventare un laboratorio di esperimenti con fabbriche svuotate, personale trasferito se non addirittura licenziato». L'hanno fatto, l'altra sera a Candia, ospiti del vescovo di Ivrea Bettazzi, durante l'incontro della Conferenza episcopale piemontese: «Siamo finiti in una diocesi dove i problemi occupazionali sono riesplosi in modo drammatico negli ultimi giorni a cominciare dall'annuncio della chiusura dell'AlfaLancia a Chivasso e dal ridimensionamento dello stabilimento Pininfarina di San Giorgio Canavese: ma c'è il rischio che buona parte delle nostre diocesi si vedano costrette a fare i conti con situazioni analoghe tra non molto». Per questo monsignor Fernando Charrier, vescovo di Alessandria, ha deciso di riattivare 1'«Osservatorio socio-religioso» della Conferenza episcopale sul lavoro: dovrà fornire i dati per un documento che i vescovi piemontesi vogliono presentare entro la fine di luglio («Il quadro occupazionale, alla ripresa di settembre potrebbe subire ulteriori modificazioni» osservano): «Lallarmente calo degli occupati non può essere accolto acriticamente, perché coinvolge i diritti fondamentali dei lavoratori ed è origine di non poche difficoltà alla pacifica convivenza civile». L'analisi del vescovo di Ivrea va oltre: «Ancora una volta i più deboli si trovano di fronte alle incertezze, alle minacce, ai sacrifici per "salvare l'economia", cioè per garantire uno sviluppo gestito sul piano mondiale da chi mira al proprio interesse e al proprio dominio». Dall'analisi alle proposte. I vescovi del Piemonte chiedono che le forze sociali, imprenditoriali e sindacali sappiano e vogliano stabilire un «tavolo di concertazione», così l'hanno definito, «per individuare un equilibrato e giusto sviluppo della regione salvaguardando i diritti dei lavoratori». Aggiunge mons. Charrier: «Due anni fa, durante la visita del Papa all'Olivetti e alla Lancia, denunciavamo i rischi disgregatori del lavoro festivo per la famiglia e la comunità ecclesiale: oggi ci troviamo di fronte a rischi analoghi, provocati però dalla mancanza di lavoro che interessa non solo la realtà industriale e i grandi colossi». I vescovi chiedono maggiore attenzione per i settori «deboli», a cominciare dal mondo agricolo «da tempo non sufficientemente sostenuto da una chiara legislazione nazionale ed europea con finanziamenti per altro concessi largamente all'industria». Guido Novaria Mons. Bettazzi «Colpiti i più deboli per salvare l'economia» I vescovi di Alessandria, Charrier (sopra), e di Ivrea, Bettazzi, a fine luglio presenteranno un documento sulla crisi in Piemonte

Persone citate: Bettazzi, Candia, Charrier, Fernando Charrier, Pininfarina

Luoghi citati: Alessandria, Chivasso, Ivrea, Piemonte, San Giorgio Canavese