L'auto giusta nel tempo giusto

L'auto giusta nel tempo giusto Sempre più stretto il periodo tra progetto e presentazione di un modello L'auto giusta nel tempo giusto Convegno ad Automotor su un tema chiave TORINO. L'industria automobilistica sta cambiando strategie, obiettivi, organizzazione del lavoro, cultura. E' un'evoluzione imposta dai condizionamenti del mercato (che peraltro è la stessa industria ad avere provocato), cioè da una dinamica di rinnovamento del prodotto inimmaginabile appena un decennio fa. Fino a ieri era del tutto normale che un modello rimanesse in produzione almeno due lustri senza che la domanda rallentasse. Ci sono in proposito esempi storici, come la Ford modello «T» o la Volkswagen «Maggiolino», la cui lunghissima carriera appartiene a una leggenda sicuramente irripetibile. Perché la concorrenza fra i produttori è diventata frenetica (anche sulla spinta della «scuola» giapponese), il pubblico si è abituato (forse irrazionalmente, come sono irrazionali molti comportamenti dettati dalla civiltà del benessere e dei consumi) alla novità per la novità, all'apparenza più ancora che alla sostanza. Ma intanto si è innescato un meccanismo inarrestabile di fronte alle sorti, alla stessa sopravvivenza di chi costruisce e vende automobili. Sta insomma diventando imperante la necessità di una diversa cultura industriale stimolata dalla competitività e tesa a «inventare» un modo nuovo di produrre. Nuovo nel senso di tendere alla riduzione del tempo che intercorre tra la decisione di sviluppare un nuovo modello e il momento dell'effettiva immissione dello stesso sul mercato. E' quello che viene definito, nell'efficace sintesi della lingua inglese, «time to market». Il quale risulta tanto più necessario in quanto l'attuale tendenza delle case costruttrici è di accelerare vistosamente il ricambio dei prodotti. Per fare un esempio, la Fiat Auto ha programmato di presentare entro il 2000 addirittura 18 nuovi modelli, con centinaia di versioni. Ed entro il 1996 quelli attuali saranno tutti rinnovati, ad eccezione dell'Alfa Romeo 155 e della Cinquecento. Che cosa comporta, in concre¬ to, questa frenetica attività, questo nuovo sistema di produrre? Se ne è parlato in questi giorni in un convegno dedicato all'argomento, nell'ambito di «Automotor», l'esposizione specializzata nella componentistica e nei ricambi che si è svolta nei giorni scorsi al Salone del Lingotto. Dagli interventi dei vari relatori, rappresentanti l'industria finale (la Fiat Auto, nella persona del responsabile della direzione tecnica ing. Stefano Jacoponi) e importanti aziende della componentistica, è emerso in primo luogo un concetto fondamentale: ridurre i tempi fra progetto e presentazione non significa «fare più in fretta», ma migliorare l'efficienza del sistema secondo una logica che deve coinvolgere e integrare l'attività dei fornitori in un rapporto di collaborazione che comincia con l'attuazione del «co-design», cioè progettazione in comune dei componenti, accompagnata dall'esecuzione di tutte le attività d'ingegnerizzazione. In sostanza, se è vero che il tempo influenza profondamente qualsiasi attività lavorativa, nel caso dell'obiettivo del «time to market» il tempo non è più da considerare ima variabile indipendente. L'obiettivo - ha detto ring. Jacoponi - è di arrivare a poter dare al cliente il prodotto giusto al momento giusto. Il «momento giusto» è quello in cui la Casa costruttrice è capace di anticipare le esigenze del mercato, in modo da permettere al cliente la scelta migliore. «E' necessario lavorare in modo nuovo: collaborazione e coinvolgimento fra produttore di auto e fornitori di componenti e di mezzi di lavoro - ha detto Jacoponi - con una partecipazione integrata all'attività di sviluppo e attraverso un nuovo rapporto fiduciario tra le due parti. Entrambe possono così riversare sul prodotto le loro conoscenze per la riduzione dei tempi di sviluppo e l'ottenimento di un elevato livello di qualità al minor costo globale per il cliente». Ferruccio Bernabò A CACCIA DI COMPETITIVITA1 sviluppo del nuovo immmmim$ prodotto introduzione del nuovo prodotto e processo Stto™^"^110^ esistente/ LOTTA AGI.i imwmfm SPRECHI logistica j1appr0wigi0integrata^ namento gestione materiali distribuzione! time to market i efficienza flessibilità'

Persone citate: Ferruccio Bernabò, Stefano Jacoponi

Luoghi citati: Automotor, Torino