«Presidenti masochisti» di Ro. Be.

«Presidenti masochisti» «Presidenti masochisti» Matarrese severo con i dirigenti che acquistano troppi stranieri stoccolma DAL NOSTRO INVIATO In ritardo alla conferenza sul fair play, in orario su tutto il resto, dal caso Sacchi al caso Maialini, dal Berlusconismo al mercato. Pane al pane, questa la ricetta di Antonio Matarrese, presidente federale. 1) Sacchi: «Ci ha abituati sin troppo bene, ecco il perché dell'agitazione che ha circondato la spedizione negli Usa. Diamogli tempo. I giocatori ne parlano con entusiasmo ma attorno a Sacchi si è creato il Libano. Chi c'è sotto e a chi conviene?» 2) Maldini: «Se davvero avesse pronunciato le censure nei miei confronti che gli hanno attribuito non farebbe più parte della Federazione. La conquista del titolo europeo è stata svilita da pettegolezzi da camerieri. Per esempio: io volevo portare la coppa negli Usa, ma me lo hanno proibito. Sotto con le Olimpiadi, adesso. E Maldini giochi come gli pare, non m'interessa se a zona o a uomo: basta che giochi per vincere». 3) Ancelotti: «Rientra nei programmi di Sacchi. Gli ho parlato, ha chiesto tempo, nessun cenno ai soldi. Per correttezza gli ho comunicato le cifre di Rocca e Carmignani, gli altri membri dello staff tecnico. Ancelotti non ha ancora il patentino: se accetta, prenderà di meno. Una scelta di vita, la sua». 4) Mercato: «Se penso all'offensiva scatenata dal nuovo padrone della Lazio, Cragnotti, deduco che Berlusconi ha fatto scuola. Il calcio italiano si sta livellando verso l'alto*C'è chi protesta per la nostra invadenza sui mercati? Questione di classe: non tutti i dirigenti sono gentiluomini». 5) Stranieri: «Il regolamento parla chiaro, non più di tre fra campo e panchina, eppure ci sono società che ne hanno sei o sette. Ah, quanto sono masochisti certi presidenti». 6) Coppa Uefa: «La Jugoslavia ha perso i due posti ai quali aveva diritto. Mantovani mi ha scritto una lettera, pregandomi di verificare se esistessero le condizioni per un eventuale ripescaggio della Sampdoria. Spiacente, classifica alla mano i posti spettano, uno a testa, a Romania e Austria». 7) Fair play: «Stiamo lavorando a un progetto suggestivo. Nel giro di un paio d'anni, il fair play potrebbe diventare un elemento nell'attribuzione, Paese per Paese, di un posto Uefa. Insomma: non più criteri soltanto tecnici, ma ispirati anche alla correttezza delle squadre e dei tifosi». 8) Arbitri: «Ebbene sì, all'inizio della stagione c'è stato qualche sbandamento. Alcuni giovani hanno dimostrato di non essere all'altezza della situazione. Ma per carità, che nessuno mi parli del sorteggio arbitrale. Un progetto mai nato». [ro. be.]

Luoghi citati: Austria, Jugoslavia, Lazio, Libano, Romania, Usa