Il Monviso non frena Indurain

Il Monviso non frena IndurainVani gli attacchi allo spagnolo che si prende anche l'abbuono del 3° posto Il Monviso non frena Indurain La vittoria a Giovannetti che precede Letti Oggi arrivo a Pila, la tappa più lunga e dura MONVISO DAL NOSTRO INVIATO Il Monviso ha un debole per il Giro. L'altr'anno lo accolse mettendosi l'inverno addosso, si sforzò, riuscendoci, di ripescare dal passato remoto del ciclismo, una giornata da drammone alpino. Ieri ha tentato, fallendo, la replica. Un sole furtivo gli ha perfino scolorito le nuvole di cui si era premurosamente gonfiato. Apprezziamolo ugualmente. Quattro sono i momenti illuminanti di questa tappa vinta da Giovannetti. 1. Chioccioli, il più tenace degli italiani, attacca. Indurain nel tempo di un sospiro, lo acciuffa. Ma non gli si mette alla ruota (è il primo atto arrogante della Maglia rosa), lo affianca: «Ti apprezzo, ma sono troppo più forte di te. Rassegnati». 2. L'americano Hampsten prova l'allungo. Indurain che fa, si scomoda di-persona? Neppure per idea. Lo uncina tramite Philipot: «Non sei un combattente, non mi piaci, Hampsten. Ti condanno ad essere raggiunto da un gregario». 3. Scappano, nei minuzzoli della tappa, prima Giovannetti, poi Lelli. Indurain non li degna della minima considerazione: «Ho qui, scritti in fronte, i vostri ritardi in classifica. Rispettivamente 4'10" e 13'17. Vi piacciono gli zampilli finali?, accomodatevi». 4. Siamo al traguardo. Indurain conquista il terzo posto: «Ragazzi, se non ce la fate a piantarmi, sottraetemi almeno la miseria di un abbuono. Neanche quello? Allora me lo piglio io». Visti e considerati i descritti episodi, ne consegue che Indurain continua ad essere, dopo il Monviso, l'inestinguibile dominatore della corsa. Ne consegue inoltre, che il primo e il secondo arrivato anziché congratularsi per la propria bravura e tempestività di azione, sono costretti a chiedersi: ma io, se Miguel non ha smosso un alluce pei' venirmi a prendere, chi sono, valgo davvero qualcosa? Indurain si interessa esclusivamente di Chiappucci e di Chioccioli. Sul Monviso Chiappucci ha dimezzato il fastidio che indubbiamente provoca alla Maglia rosa l'assiduo controllo. Il grande combattente ha deposto le armi. Che si riaccenda oggi sul St. Pantaleon, sullo Champremière e lungo la scalata a Pila? O ha capito che attaccare Miguel è come sbattere la testa contro i muri? Dice che non bisogna mai perdere la fede. E va bene, non perdiamola. Però, spera un giorno e spera un altro, ci coglie il sospetto che un'eventuale riscossa italiana sia l'esclusivo prodotto della nostra immaginazione. Percorrendo la salita che avrebbe dovuto offrirci almeno un piccolo, minuscolo segno di stanchezza nel metro e ottantotto della Maglia rosa, abbiamo potuto constatare che non solo non è stanco Miguel, ma non sono nemmeno stanchi i suoi due massimi gregari, il campione di Francia De Las Cuevas e Philipot. Il primo è un cronoman di lusso che si espande in salita dettando il ritmo che meglio si adatta alle gambe del suo signore. Spremutosi generosamente sino all'estrema goccia di sudore, chiede permesso e si apparta nelle retrovie. Philipot è uno scalatore di media portata addetto al recupero dei fuggitivi di seconda serie. Tutt'e due compiono in perfetta disciplina il loro lavoro, smentendo la favola d'una Banesto costruita di panna e segatura. In uno slancio di generosità e tanto per rompere la monotonia che assilla il Giro, Indurain potrebbe prestare per un paio di giorni De Las Cuevas e Philipot a Chioccioli o a Chiap¬ pucci - concediamogli la scelta - per divertirsi a dimostrare che, tanto, non cambierebbe nulla. Oggi, dunque, la temutissima tappa del St. Pantaleon, dello Champremière e di Pila. E' la più lunga del Giro.' Comportiamoci, assurdamente,' così. Tramutiamo l'aspro percorso in una sorta di viaggio a Lourdes, disegniamo il seguente : quadro: Chioccioli e Chiappucci, ; improvvisamente miracolati, ri- j propongono l'assalto e Miguel,; esausto, s'arrende. Vi piace? Gianni Ranieri Colde St-Pantaleon m1645 feVinrjéntì Pont:St- chivasso Martin Chambave 19° TAPPA ,J"a CandiaCan.© les Fleurs PILA m 1800 Cavallermaggiore Carmagnola Chivasso Chieti CandiaCan. Pont St-Martm Col de St-Pantaleon Chambave SALUZZO /e Champremière 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 km ORARIO PASSAGGI ALLA MEDIA DI KM 32 Oggi da Saluzzo a Pila, 19a tappa, 260 km, la più lunga del Giro. Ultimo arrivo in salita, a quota 1800. Si scalano il St-Pantaleon "(quota 1645, dislivello di in 571 in 9 km) e lo Champremière (1260, dislivello di 720 metri in 9 km) a 41 km dallo stop. Lasciate le Alpi francesi, si affronta l'arrampicata a Pila. Per la lunghezza del tracciato è una delle tappe più dure della corsa. hioccioli e Indurain si controllano a vista. Nella foto piccola: Giovannetti

Luoghi citati: Chambave, Pila, Saluzzo