Computer in panne si torna alle grida di Zeni

Computer in panne si torna alle grida Consob sospende la «continua» fino a lunedì Computer in panne si torna alle grida MILANO. Terminali spenti. La Borsa telematica made in Italy, sei mesi dopo il via, al terzo tilt in dieci giorni è stata spenta d'ufficio dalla Consob. Niente contrattazioni in continua per oggi e domani: così ha deciso ieri sera la Consob. Il Ced, il regista del sistema elettronico, aveva chiesto un solo giorno - oggi - di black out per capire cosa non funziona. Ma la Consob ha stabilito di tener fermi i computer almeno fino a lunedì, poi chissà. «I tempi necessari del ripristino non sono prevedibili», ha ammesso in un suo comunicato il Ced. La resa è evidente. Dopo i mugugni degli agenti di cambio, dei procuratori, delle Sim, l'ennesimo tilt ha convin¬ to tutti, Ced, Comitato di Borsa, Gtb (l'organismo che controlla il Ced Borsa), Consob, a fermarsi per capire fino a che punto gli inconvenienti sono determinati da guasti occasionali o da una debolezza del sistema. Ieri, dopo una prima riunione informale a Milano del Ced con la Gtb e un secondo incontro urgente, a Roma, tra il presidente della Consob Enzo Berlanda e Piero Bassetti, presidente del consorzio camerale milanese, si è deciso cosa fare. Spegnere i terminali oggi domani. E verificare il da farsi lunedì, se il Ced non sarà in grado di garantire un servizio come si deve. Nel frattempo, per tutto il tempo necessario, le contrattazioni verranno simulate in continua dai tecnici del Ced ma si terranno per tutti i 35 titoli informatizzati (da Fiat privilegio a Sip, da Comit a Cir) alle care, vecchie, sicure grida. Quelle stesse grida che aspettano di traslocare a Palazzo Mezzanotte rimesso a nuovo dove proprio da oggi, quando si dice il caso, cominciano a tornare gli uffici della presidenza e le strutture del Comitato. Di lavoro da fare, per la continua, sembra comunque essercene parecchio. Non solo per cercare di capire cosa diavolo è successo: per ora la diagnosi parla di un sistema mal tarato con tempi di risposta troppo lenti tra operatore ed elaboratori che a un certo punto vanno in tilt. Il punto più difficile da riisolvere sembra essere un altro: nel summit romano Berlanda-Bassetti si è infatti deciso di trovare un altro centro da affiancare al Ced, una sorta di sistema-salvagente che servirebbe nel caso di black out del Ced. Un primo passo per mettere da parte il Ced più volte contestato (per i costi e il malfunzionamento) dagli operatori? Nessuno lo dice, men che meno la Consob, ma forse qualcuno comincia a pensarlo. Di sicuro, non auspica l'accantonamento del Ced solo l'agente di cambio Carlo Pastorino che ieri ha scritto una dura lettera alla Consob. Nella protesta sono scesi in campo altri: Giorgio Mariotti della Sige, Maurizio Pinardi della SimComit, l'Anpac, gli agenti di cambio di Roma, tutti pronti a chiedere il ripristino delle grida. Insomma, un coro di critiche nel quale, a un certo punto, verso mezzogiorno, si è persino udito un «Di Pietro, Di Pietro» che la dice lunga sugli animi incavolati di una piazza Affari dove, per la cronaca, gli scambi sono stati pochini e l'indice ha segnato un timido + 0,21%. Armando Zeni

Persone citate: Berlanda, Carlo Pastorino, Di Pietro, Enzo Berlanda, Giorgio Mariotti, Maurizio Pinardi, Piero Bassetti

Luoghi citati: Cir, Milano, Roma