I ragazzini americani muoiono di violenza
I ragazzini americani muoiono di violenza Prima causa di morte, la pistola del coetaneo I ragazzini americani muoiono di violenza NEW YORK NOSTRO SERVIZIO La prima causa di morte dei giovani americani è l'assassinio. Se sei fra i quindici e i diciannove anni e sei nero, le tue probabilità di finire ammazzato sono sette volte superiori a quelle di chiunque altro. L'anno scorso, il 64 per cento dei giovani americani morti sono stati uccisi da un'arma da fuoco. Insomma uccidono più ragazzi le armi che gli incidenti d'auto, fino a qualche tempo la causa primaria della mortalità giovanile. «Se dipendesse da un virus, tutti chiederebbero a gran voce di trovare l'antidoto», dice l'American Medicai Association, che infatti ha lanciato una campagna perché il problema venga considerato di «salute pubblica», proprio come si è fatto a suo tempo con il traffico e con il tabacco. In questo caso, l'equivalente del virus è la diffusione della armi fra i ragazzi. I dati che l'associazione dei medici ha diffuso sono impressionanti: su cento ragazzi, 35 guano con un'arma in tasca, 10 la portano anche a scuola, 28 sono stati minacciati almeno una volta con una pistola e 17 hanno subito un'aggressione in cui si è sparato. In testa alle classifiche di questa situazione c'è la solita Washington, seguita da Los Angeles, Detroit, Jacksonville in Florida e New Orleans. La tanto vituperata New York è divisa in due: Brooklyn è al settimo posto, Manhattan è al dodicesimo. Trasformare la cosa in un problema di salute pubblica, dice l'associazione dei medici, significa prendere di petto il proble¬ ma della diffusione delle armi fra i ragazzi, che secondo l'ex direttore sanitario federale Everett Koop è un fatto di «volontà politica e di fegato». I politici americani, sia nell'amministrazione sia al Congresso, non hanno infatti il coraggio di contrapporsi alla potente NBA, l'associazione dei possessori di armi che compie una sistematica e pressante opera di «lobby» contro ogni idea che comporti il controllo sulla vendita delle armi. E infatti, alla proposta che i medici lanciano di istituire il porto d'armi come «primo passo per affrontare questa epidemia», la NBA ha già risposto con il suo solito argomento: a uccidere non sono le armi ma la gente che le usa. E l'esempio che porta è che proprio Washington, cioè la città al primo posto dove ogni anno viene ucciso un giovane ogni 440 coetanei, è il posto dove il controllo sulla vendita di armi è più stretto. Conclusione: «Se il problema fosse così semplice dice il criminologo della Tulane University Joseph Sheley - mi schiererei senza riserve nel campo del bando alle armi. Ma purtroppo l'unica sua conseguenza sarebbe quella di aprire spazi alla vendita illegale». E allora? Con la proposta dell'associazione dei medici che non sembra trovare eco, le speranze di soluzione si fanno estremamente generiche. «Bisogna studiare qualcosa a livello locale», dice un'altra studiosa, Lois Fingerhult del National Center for Health Statistics. Per esempio? «Fare in modo che questi ragazzi non crescano in un mondo di violenza». [f. p.)
Persone citate: Detroit, Everett, Joseph Sheley, Koop, Lois Fingerhult
Luoghi citati: Florida, Los Angeles, Manhattan, New York, Washington
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