«Caro gheddafi hai stufato la libia»

«Caro Gheddafi, hai stufato la Libia» Si sospetta un bluff dietro gli attacchi al leader, che starebbe per cedere alle Nazioni Unite «Caro Gheddafi, hai stufato la Libia» A Trìpoli improvvisi attacchi di radio e giornali TRIPOLI. «Vai dove vuoi, Gheddafi. Noi non ti seguiremo. Continua pure a inseguire i tuoi miraggi, l'unità araba, la fratellanza. Ma stavolta da solo». E ancora: «Egiziani e siriani ci ridono dietro per colpa tua. Non lo tollereremo oltre». Fino a pochi mesi fa, nessuno in Libia poteva permettersi di parlare così: nessuno almeno che non volesse finire in carcere o in esilio. Ora il Colonnello viene accusato e dileggiato in prima pagina. E' un crescendo contro di lui. Comincia l'altra sera l'agenzia Jana, il megafono del regime. Annuncia che un «commando rivoluzionario, per ordine del ministero dell'Informazione, ha assunto il controllo dell'agenzia». Il primo editoriale della Jana «golpista» suona stonato, irride al «sogno della solidarietà araba che sta franando». E ieri la stessa agenzia diffonde due durissimi commenti del quotidiano «Al Jamahiria», pubblicati lunedi e martedì. L'organo ufficiale dei «comitati rivoluzionari», il cane da guardia del Palazzo, picchia duro sul suo ex padrone. «Sei libero di portare avanti da solo il tuo islamismo. Per quanto ci riguarda, pensiamo sia meglio cooperare con l'America che con gli arabi. E' arrivato il momento di fare i nostri interessi. Non possiamo più tollerare di essere presi in giro per colpa tua. E noi giornalisti non vogliamo più illuderci e mentire al popolo». Se si accende radio Trìpoli, è anche peggio: va in onda un «programma verità», telefonate in diretta degli ascoltatori «in nome della libertà di espressione che ispira la radio rivoluzionaria». E un coro di accuse a Gheddafi e ai tradizionali„,aUeati-arflbi, L'ultima goccia viene ancora da «Al Jamahiria» di ieri: «La Libia dovrebbfcchjudejce \ confini con i Paesi arabi e aprirli a cinesi, indiani, belgi e italiani». Che succede a Tripoli? L'ipotesi in apparenza più facile è che stia prendendo vigore e coraggio quella fronda interna che secondo i rapporti dei servizi segreti occidentali da tempo prepara la successione al Colonnello. Ma la «rivolta» contro Gheddafi potrebbe essere una mossa del vecchio capo. Un piano ben architettato: simulare attacchi dei giornali di regime, dirsi isolato, osteggiato dai media e da una parte sempre più larga del popolo, per preparare la resa e presentarla come una scelta imposta dal fronte interno. Altro che sanzioni Onu e pressioni dell'Occidente: non vedete, i fedelissimi mi si rivoltano contro, non mi resta che arrendermi e consegnare i due 007 accusati per la strage di Lo ckerbie. E' la tesi dell'autorevole quotidiano arabo «Al Hayat»: Gheddafi sta giocando, vuole salvare la faccia. Sabato il Congresso del popolo darà l'indicazione di consegnare i due sospetti, magari a un Paese mediterraneo. Il piano prevede anche manifestazioni ; «spontanea»-,, il popolo si appellerà alla sua Guida perché i due agenti segreti non finiscano davanti a un giudice americano. Un altro tassello del puzzle di Gheddafi sarebbe l'azzeramento dei vertici dei servizi segreti. Un modo per coprirsi le spalle: qualunque rivelazione possano fare gli 007 estradati per Lockerbie, il leader potrebbe replicare di aver già punito i colpevoli. Tredici ufficiali sono stati giustiziati tre giorni fa, secondo il Los Angeles Times. E l'agenzia Adn Kronos, citando «attendibili fonti libiche che hanno chiesto l'anonimato per ragioni di sopravvivenza», riferisce che quattro responsabili della sicurezza nazionale sono agli arresti domiciliari. Tra loro anche Abdessalam Zadma, il numero tre dei servizi segreti colpito da un avviso di ricerca internazionale della magistratura francese per l'attentato al De-10 dell'Ut a. Dice Al Houni, l'ex ministro degli Esteri in esilio: «Zadma è il burattinaio della campagna terroristica libica di questi anni. Gheddafi sa bene i rischi che corre se il suo uomo viene processato. Lui conosce tutti gli affari sporchi ordinati dal Colonnello». Al Houni è sicuro che, il giallo di TSgjpaJ^sja un bluff. «Il dittatore è alle corde. La gente è davvero stanca, ha paura delle sanzioni, ha paura di altre bombe. Gheddafi deve dimostrare che esiste un'opposizione interna libera di esprimersi. E vuole far vedere che è pronto a seguire la volontà del popolo, dopo aver orchestrato lui stesso la critica al regime». Sabato la prossima puntata. Aido Cazzu ilo A Tripoli la fronda intema mina il potere del Colonnello?

Luoghi citati: America, Libia, Tripoli